Ferragosto 2012 ad Eraclea Minoa, Di Benedetto: “Spenti i falò, si accendono le polemiche”
riceviamo e pubblichiamo una nota di Giuseppe Di Benedetto presidente dell’associazione “Terre del mare” e attivista dell’Udc
“Un’atmosfera “surreale”, così qualcuno dei presenti ha definito il Ferragosto 2012 ed effettivamente la differenza è stata talmente evidente da poter dire che un 15 agosto così “spento” non si vedeva a Eraclea Minoa da almeno 30 anni. Rimane deluso chi si aspettava le migliaia di persone che normalmente affollano la spiaggia e la pineta. Delusi gli operatori commerciali che dal Ferragosto ricavano buona parte del loro fatturato stagionale. Deluse le migliaia di turisti che, arrivati come ogni anno per la gita di mezza estate pronti per il barbecue in spiaggia e soprattutto pronti per il bagno di mezzanotte e per il tradizionale falò, devono fare marcia indietro rimettendosi in viaggio in cerca di altri e più tolleranti lidi. E si sa, quando il gitante impara la strada di un altro posto, e magari in quel posto si trova pure meglio, è difficile riportarlo indietro.
Molti additano l’ordinanza del sindaco Termine come principale responsabile del fallimento del Ferragosto di Eraclea. Io non sono d’accordo. Non credo sia colpa dell’ordinanza in sé, peraltro non dissimile da quelle degli anni e delle amministrazioni passate. La differenza principale fra il ferragosto 2012 e quelli precedenti (differenza fra l’altro palese senza bisogno di confrontare le ordinanze), è la TOLLERANZA con cui le ordinanze vengono applicate. Tolleranza che quest’anno ad Eraclea Minoa è del tutto mancata.
Si legge in una nota del sindaco Termine che la sicurezza di spiaggia e pineta è pensata in funzione dello sviluppo del turismo, d’accordissimo. D’accordissimo sulla necessità di gestire e disciplinare un grande evento come il Ferragosto, una festa con migliaia di partecipanti che dal punto organizzativo e logistico presenta numerose criticità. D’accordissimo sulla necessità di pensare all’ambiente e alla salvaguardia delle nostre risorse naturali, proteggendole dagli scempi cui abbiamo purtroppo assistito negli anni passati. Ma tra disciplinare e sfollare credo ci sia una notevole differenza. Perché, diciamolo chiaramente, la notte fra il 14 e il 15 agosto, Eraclea Minoa è stata sfollata.
Non credo che questo sia il modo migliore di sviluppare il turismo o di valorizzare il territorio. Temo invece che l’applicazione così rigida dell’ordinanza da parte di questa amministrazione mostri la seria difficoltà di gestire l’evento, difficoltà dovuta alla totale mancanza di organizzazione e di pianificazione. Ovviamente da che mondo è mondo, vietare è sempre stato più semplice che gestire. E’ vero, il 15 mattina spiaggia e pineta non erano sporche come gli anni scorsi, ma ve lo immaginate un ristorante che resta chiuso di sabato sera per risparmiare sulle pulizie della domenica? Non mi pare logico.
Si trovi piuttosto il modo di tenere la situazione sotto controllo e possibilmente di creare opportunità di lavoro e di ricadute economiche per la collettività. Se il sindaco avesse speso le stesse energie che ha speso per riunire “l’unità di crisi” vista all’opera, per consultare operatori e associazioni, per ascoltare proposte e per organizzare la gestione dell’evento, probabilmente sarebbe riuscito a conciliare la festa con la sicurezza, la salvaguardia del territorio con la sua fruizione, il rispetto delle regole del vivere civile con lo sviluppo del turismo. Basta leggere i numerosi commenti presenti sui blog locali per capire che, al netto della polemica, sono molte le idee che i cittadini sanno avere, basta chiedere, stimolare il confronto e la partecipazione, saper ascoltare senza pregiudizi. Ma forse è proprio questo il vero problema.”
Giuseppe Di Benedetto
Caro Salvo, mi fa molto piacere il tuo commento perchè entra nel merito della questione e consente un ragionamento di tipo metodologico. Io penso che il problema non sia tanto l’approccio quanto il risultato. Io non ho niente da obiettare sulla legalità, valore che considero preziosissimo, ma non sono convinto che l’unico modo di sostenere la legalità sia quello di annullare di fatto il ferragosto. Legalità significa rispetto delle regole, ove questo non avviene, legalità per me significa punire i trasgressori (sanzionando dopo) o, meglio ancora, mettere le persone nelle condizioni di non poter trasgredire (controllando durante). Vietare a tutti di usufruire di un luogo (con il divieto preventivo come è successo), mi pare più autoritarismo che legalità. Beninteso questa è una mia opinione e quindi in quanto opinione sicuramente discutibile (infatti mi fa piacere che ne stiamo discutendo).
Quanto alle “orde di selvaggi”, io sono d’accordo con te ma per fare un esempio concreto, in tutti questi anni tu sei sempre stato un utente modello del bosco, hai fatto i tuoi falò e le tue grigliate di ferragosto lasciando il posto più pulito di come lo avevi trovato. Quest’anno non hai potuto. A me non pare giusto.
Ciao e buone vacanze.
Proporrei al riguardo, al fine di salvaguardare spiaggia e pineta, di vietare l’accesso ad Eraclea Minoa a chicchessia durante l’intero anno solare e non solo ad “orde selvagge di villeggianti”, che con le loro urla e schiamazzi rendono impossibile la vita a qualche residente. Bando agli scherzi, a tutto c’è un limite: si può, a mio avviso, coniugare divertimento e ordine, basta applicarsi e le soluzioni verranno fuori.
Da che mondo e mondo fare un’ordinanza e poi applicarla con TOLLERANZA significa rendere l’ordinanza stessa inefficace. Un modo per apparire seri alla cittadinanza senza di fatto andare a risolvere il problema.
Per la prima volta qualcuno sperimenta la legalità, da tutti richiesta a parole, ma respinta nei fatti. Questo è il dato certo di questo Ferragosto. E fossi un residente di Cattolica, mi terrei stretto questo approccio.
La spiaggia e l’annessa pineta di Eraclea Minoa sono state per anni prese d’assalto da orde di selvaggi che hanno per anni lasciato immondizia e carboni spenti ovunque, nell’indifferenza delle amministrazioni precedenti.