Chiesa di San Calogero
(Foto realizzate da Domenico Oliveri)
Fra il 1696 e il 1707 fu edificata la chiesa di San Calogero, durante l’arcipretura del sacerdote Francesco Macaluso, nel periodo in cui per la prima volta arrivarono a Cattolica i gesuiti per gli esercizi spirituali. Inoltre, fecero spostare il calvario dal monte Sorce al monte San Calogero per renderlo più vicino al paese. La chiesa fu costruita da un muratore di Santo Stefano, che chiese ai gesuiti di poterla costruire gratuitamente in cambio di potervi dimorare in eremitaggio. I gesuiti acconsentirono e lui oltre alla chiesa edificò, in adiacenza, due celle, scavò una cisterna e recintò il tutto con mura.
La chiesa di San Calogero sorge fuori Cattolica Eraclea sul monte San Calogero, sito a nord, dove è ubicato anche il calvario, spostato dai gesuiti quando arrivarono per la prima volta al paese, fra il 1696 e il 1707, per gli esercizi spirituali. L’asse principale è rivolto secondo l’orientamento nord-sud e il prospetto principale guarda verso meridione dove sorge Cattolica, come se volesse abbracciare con lo sguardo l’intero paese. L’interno della chiesa, a pianta rettangolare, è piccolo ma ben proporzionato suddiviso da tre arcate sorrette da paraste, e in prossimità dell’ingresso, ai lati, sono presenti due piccole cappelle di cui solo una conserva l’altare in pietra, messe in collegamento con l’aula liturgica mediante arcate a tutto sesto. L’interno della chiesa è coperta da una volta a sesto ribassato che si innesta nelle pareti mediante il cornicione marcapiano, mentre nella parete di fondo si apre una nicchia che ospita la statua di San Calogero. Il prospetto principale minimalista con tetto a capanna presenta due lesene che suddividono l’area parietale in tre parti, dove quella di mezzo presenta il portale d’ingresso. Adiacente al prospetto nella parte occidentale, trova posto la torre campanaria a base quadrata, anch’essa minimalista, e in sommità due aperture danno l’alloggio alle campane.
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