EREMO DI S. CALOGERO E CALVARIO, BENI DI INTERESSE STORICO E ANTROPOLOGICO
Il Calvario ospitato dal monte San Calogero di Cattolica Eraclea ricorda il Golgota dove è stato crocifisso il Cristo. E’ un luogo suggestivo che ogni anno attrae centinaia di turisti e curiosi. Noi lo abbiamo visitato con il drone.
Il Calvario di Cattolica Eraclea diventa bene di interesse storico e antropologico
Lo ha deliberato con un apposito decreto la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento che ha trasmesso il relativo decreto all’amministrazione comunale cattolicese. La notizia (anno 2014) è stata resa nota dal vicesindaco Gaetano Veneziano Broccia: “Il calvario di Monte San Calogero, alle porte del paese, rappresenterà ora e meglio un sito di interesse culturale e religioso che può portare anche sviluppo turistico”. Il sito cattolicese, precisano i tecnici e i dirigenti della Soprintendenza, riveste particolare importanza da un punto di vista antropologico e storico devozionale in quanto costituisce una testimonianza degli aspetti rituali e religiosi tipici dell’espressività popolare della comunità locale, unitamente ad elementi di valenza architettonica e paesaggistica.
Il monte San Calogero in cui si trova il maestoso Calvario offre uno scenario molto simile allo storico Golgota fuori le mura di Gerusalemme su cui, secondo i vangeli, Gesù fu crocifisso. Il luogo è affollato ogni anno di fedeli e turisti durante i giorni della suggestiva processione e crocifissione del Venerdì Santo che qui è molto sentita e a fine agosto in occasione dei festeggiamenti in onore al Santo Nero tra i più venerati nell’Agrigentino. Contornato da pini e abeti, il Calvario è arricchito dalle quattordici cappellette della Via Crucis costruite in pietra bianca e dalla chiesetta di San Calogero costruita nel 1696 da un muratore di Santo Stefano di Quisquina con il consenso dai Gesuiti.