La “ Bell’Italia “
riceviamo e pubblichiamo
di Giovanni Zambito
Si salvi chi può !!!
….. è il grido di colui il quale capisce che tutto è perduto.
La nave, ancora a galla, imbarca acqua da tutte le parti……
Le falle, innumerevoli, si aprono sempre di più in maniera vertiginosa,
( sistemica ed irreversibile)…….
L’arraffa arraffa, in modo endemico, ha messo tanti sulle scialuppe e
sulle zattere condotte dagli stessi nocchieri che prima avevano governato
la nave portandola in alto mare.
Poverini quei pochi che sono rimasti a bordo nel tentativo più estremo di
non farla affondare !
Poveri illusi coloro che hanno creduto nella solidità della struttura dello scafo
sicuri che avrebbe resistito a qualsiasi scossone, urto o qualsivoglia ostacolo !
Poveracci quanti, ancor oggi, nelle loro orecchie sentono riecheggiare il grido
sguaiato del “si salvi chi può!” ….
Quanto poco ci sarebbe voluto per non far affondare la “Bell’Italia” in quelle
acque torbide e turbolenti! ….
L’esperienza millenaria come “ popolo di navigatori” poteva essere impiegata
per evitare gli scogli lungo la rotta, evitare i venti contrari sfruttando particolari e
buone “correnti” che molto sicuramente avrebbero portato la nave in rada, al
sicuro di ogni turbolenza, al riparo da presunti e mal qualificati “ghe pensi mi”,
protetta dalle grinfie fameliche di litigiosi politicanti da strapazzo.
Si salvi chi può!
….. per noi non ci sono zattere, non ci sono scialuppe ed i pochi gommoni sono
sgonfi, per noi la salvezza diventa un miraggio, la nave lentamente sprofonda ed
a noi rimane solamente di alzare gli occhi al cielo cercando in quel firmamento
delle buone stelle che ci infondano coraggio e ci aiutino a superare il terrore
dell’ignoto.
giovannizambito
Ahi serva Italia , di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello: Ancora attuali le parole di Dante Alighieri.
E allora: si salvi chi puo’