Cattolica, 95 mila euro di indennizzo a Francesco Manno detenuto ingiustamente per mafia
La Corte d’Appello di Palermo, V Sezione Penale, ha accolto l’istanza redatta dagli avvocati Giovanna Craparo e Valeria Martorana, tendente ad ottenere l’indennizzo per l’ingiusta detenzione per Francesco Manno tra gli arrestati e poi assoli nell’ambito dell’operazione antimafia “Minoa”. La Corte d’Appello di Palermo riconosce al Manno Francesco di avere patito la detenzione ingiustamente e lo risarcisce con la somma di 95.000,00 euro.
Manno – nipote del presunto ex boss di Cattolica Eraclea Domenico Terrasi – era stato arrestato, accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso il 27 novembre del 2009 dagli agenti della DIA di Agrigento in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Palermo, Silvana Saguto, su richiesta del Sostituto Procuratore della DDA di Palermo Fernando Asaro.
Il Tribunale del Riesame di Palermo il 22 dicembre 2009 accolse il ricorso a firma dell’avvocato Valeria Martorana e annullò l’ordinanza di custodia cautelare per assoluta carenza dei gravi indizi di reato ordinando la sua immediata scarcerazione.
Lo stesso Manno Francesco soffriva, però, poi un ulteriore periodo di carcerazione preventiva dal 28.12.2010 al 14.12.2011 a seguito della sentenza di 1° grado nel processo svoltosi col rito abbreviato davanti al GUP di Palermo, M. Conte, che con sentenza emessa il 22 dicembre del 2010 lo aveva condannato alla pena di otto anni di reclusione e che, su richiesta del P.M. dott. Asaro, ne aveva disposto l’arresto immediatamente dopo il Natale del 2010.
La Corte d’Appello, presieduta da Insacco (Consiglieri a latere Binenti e La Commare) lo assolveva il 14.12.2011, unitamente all’altro coimputato Amoddeo Andrea, perché il fatto non sussiste.
Oggi la Corte d’Appello di Palermo riconosce al Manno Francesco di avere patito la detenzione ingiustamente e lo risarcisce con la somma di 95.000,00 euro.
ora questi soldi li dovrebbero pagare chi ha condotto e fatto le indagini perche’ fatte con i piedi e non con la testa