I bar di Cattolica aumentano i prezzi, cosa ne pensate?
I bar di Cattolica aumentano i prezzi. I nove locali hanno deciso in maniera concorde di aumentare i prezzi dei servizi fondamentali della caffetteria, gelateria e servizio bevande: dal primo luglio, infatti, il costo del caffè è passato da 70 centesimi a euro 0,80, la brioche con gelato da € 1.50 a 2 euro e via discorrendo.
Semprerebbe un vero e proprio cartello, visto che i titolari dei bar hanno aumentato i prezzi tutti nello stesso giorno e in egual misura, violando le norme sulla libera concorrenza.
“Un ritocco – spiegano i gestori – che a malincuore è stato deciso per stare al passo coi tempi e soprattutto per continuare a garantire la qualità del servizio reso al cliente. Una decisione collegiale che è maturata per il continuo aumento delle materie prime e per i costi di gestione che negli ultimi tempi sono cresciuti in modo esponenziale: contributi INPS passati da 2800 euro a 3200 euro annui, iva aumentata di un punto e spazio d’aria sempre più costoso”.
Nel frattempo la polemica continua anche sul web: l’ex sindaco NIno Augello, dalla sua pagina del social network Facebook, invita i cittadini ad intraprendere iniziative di protesta. Ecco le sue parole (che noi non condividiamo): “Boicottateli , consumate a casa prima di uscire, organizziamo una giornata NO AL BAR. chiediamo sempre lo SCONTRINO FISCALE”.
Voi cosa ne pensate?
mi SEMBRA
Caro Antonio, mi fa piacere leggere che qualcuno, in questo caso proprio il figlio del vice -Sindaco, abbia, leggendo l’articolo pubblicato su Comunicalo, avuto la stessa “sensazione” da me avuta, il che denota l’assoluta buona fede del mio commento che, se letto attentamente è pieno di condizionali d’obbligo.
Ricordo l’aumento del prezzo del pane e sinceramente ricordo anche le polemiche che però sono scemate nel “mangiu iu mangi tu mangiamu tutti” a cui mi riferivo nell’altro commento
Il mio commento puo’ essere considerato inopportuno o scontato essendo il figlio del vice sindaco ma volevo chiarire alcune cose : il vice sindaco ha riunito tutti i titolari dei bar per cercare di organizzare l’estate cattolicense e ascoltare le loro proposte , idee ed iniziative. Visto i pochissimi soldi che possiede il comune si e’ cercato di trovare delle soluzioni in grado di soddisfare tutti i cittadini coinvolgendo in primis i bar , e quindi l’incontro tra vice sindaco e gestori riguarda soltanto questo argomento e non l’aumento dei prezzi come qualcuno ha sostenuto o scritto . Non nego che pure io leggendo quell’articolo ho immediatamente chiamato mio padre per chiedere spiegazione , in quanto non capivo il motivo , l’interesse , lo scopo di un amministratore di aumentare i prezzi dei bar , ma poi ho capito che non era così. Sull’aumento dei prezzi il vice sindaco non c’entra niente , ma ripeto ha cercato soltanto (tramite i bar ) di rendere questa estate piu’ piacevole e animata . Per quanto riguarda i prezzi , credo che ogni commerciante e’ libero di decidere il prezzo dei propri prodotti , nessuno li obbliga a comprarli come non e’ obbligatorio andare nei bar , da ragazzo che consuma nei bar e’ normale che mi dispiaccia questa situazione pero’ guardandola da un altro punto di vista credo che una birra a 2 euro ( basta andare a montallegro e’ il prezzo ormai e’ quello ) o un caffè 80 centesimi non e’ uno scandalo . L’unica cosa che non ho condiviso e’ stato il cartello attuato dai bar , che ha infranto le regole della concorrenza , cosi come accadde un po di tempo fa con l aumento del prezzo del pane che a differenza della birra o del caffè e’ un bene di prima necessita’ , ma non capisco come mai in quel caso non c’e’ sta stato tutto questo casino . CIAO
Mi permetto di intervenire solo per puntualizzare che nel volere aumentare i prezzi del proprio esercizio privato non c’è assolutamente niente da illecito, ognuno è libero di applicare le proprie politiche di gestione come meglio crede. Solitamente chi tiene i prezzi bassi punta sulla quantità di vendite o viceversa si può puntare su quantità inferiori a prezzi maggiori. Ma questi sono solo noiosi discorsi di economia che possono essere banali per qualcuno o meno per altri.
Quello che è successo però, e a quanto pare è un fatto comprovato, è stato un accordo di tutti gli esercenti (concorrenti tra loro) nell’aumento dei prezzi. Come già ricordato da altri, ciò si chiama CARTELLO ed è un reato!
Ma tanto a Cattolica la concorrenza è fantascienza! Roba da film e multinazionali!
Vige da sempre la mentalità del “mangiu iu, mangi tu e mangiamu tutti”; mentalità che, dato che è resistita fino al 2012 vuol dire che ai cattolicesi non dispiace poi così tanto.
Caro Italo quel che dovresti capire che a fronte di categorie che per difendersi dall’aumento indiscriminato delle tasse aumentano i prezzi, esistono molte categorie che non hanno questa possibilità e vedono il potere d’acquisto del proprio stipendio ridursi inesorabilmente di giorno in giorno.
ECCO L’ARTICOLO APPARSO SU COMUNICALO GIORNO 1 LUGLIO
Cattolica, tutti i bar aumentano i prezzi nello stesso giorno e in egual misura a danno dei consumatori
“Una brutta notizia per i consumatori di Cattolica Eraclea: tutti i bar del paese, a partire da oggi primo luglio, hanno aumentato i prezzi di tutti i prodotti in vendita.
Dal caffè ai gelati ai dolci fino tutti gli altri prodotti. Un caffè per esempio costa 80 centesimi di euro, un Campari soda 2,50 euro in tutti e nove i bar di Cattolica Eraclea. Naturalmente non è una coincidenza che nello stesso giorno tutti abbiano aumentato i prezzi nella stessa misura, evidentemente i titolari si sono messi d’accordo violando con molta probabilità le norme sulla libera concorrenza che vieta tra l’altro “le intese tra imprese che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza…”. L’accordo, stipulato nei giorni scorsi peraltro durante una riunione negli uffici del palazzo comunale, sarebbe stato “benedetto” dal vice sindaco Giuseppe Vizzi, in qualità di “garante”, che aveva convocato i titolari degli esercizi commerciali per altre vicende. Naturalmente un patto tra commercianti evidentemente a danno dei consumatori.”
Caro Vito Di Capo, o non hai letto bene il mio commento o eri distratto: quanto da me affermato, sempre e comunque con il condizionale d’obbligo, a proposito del vice sindaco è stato pubblicato su Comunicalo il 1° luglio scorso. Ora se il vice sindaco, come tu dici, non c’entra assolutamente nulla, mi pare d’obbligo una smentita che faccia definitivamente chiarezza sulla questione. Il mio commento non vuol essere lesivo della dignità delle persone, ma si basa su una notizia che, non finirò mai di ripeterlo, se vera denota un’ingerenza da parte di un amministratore che infrange una delle più elementari regole della libera concorrenza.Credo di essere stato chiarissimo.
CARO NINO MICELI IL VICE SINDACO NON C ENTRA NIENTE CON QUESTA SITUAZIONE , IL VICE SINDACO E COLUI CHE STA SISTEMANDO SOLO LE PROBLEMATICHE CHE CI SONO A CATTOLICA INFATTI STA CERCANDO DI RIUNIRE TUTTE LE ATTIVITA ‘ DI CATTOLICA PER AFFRONTARE I PROBLEMI DI QUESTO PAESE EVITIAMO DI DARE LE COLPE SEMPRE ALLE PERSONE
caro nino miceli avevi ragione su comunicalo non l’avevo letto ,due sono le cose o comunicalo ha sbagliato ad interpretare e lo deve smentire ….se no il vice sindaco ha sbagliato a mettersi in mezzo delle cose che non competono a lui ..si faccia il vice sindaco perche cosi e vero che vuoi aiutare i commercianti ma nello stesso tempo ai dato tanti malumori dei cittadini ,ricorda che tu ai una carica istituzionale …pero ripeto io sono dalla parte dei commercianti ..perche non ce solo l’iva caro nino ma ci sono altre tasse da pagare ..ti saluto viva cattolica eraclea libera..
Da un certo punto di vista è corretto, l’aumento.
Sapete perche` !!! perche arrivano i turisti….era solo una battuta…oggi giorno i problemi sono altri,non un buon caffe a soli 0,80 centesimi…..Tanti saluti a tutti e a presto….
L’aumento dei prezzi verificatosi appare un provvedimento intempestivo. Vero è che questo Governo di banchieri, lobbysti, massoni e faccendieri ci sta tartassando di tasse su tasse, dimenticando però di tassare i poteri forti quali banche, assicurazioni etc e coloro i quali possiedono la vera ricchezza di questa Nazione, ma è anche vero che a pagare, caro Italo, non può essere sempre CAPPIDDAZZU; mi spiego meglio : alla ventilata ipotesi di un aumento di un punto percentuale dell’Iva non può corrispondere un aumento anche del 50% dei prodotti.Spero comunque che l’aumento porti ad una maggiore qualità nel servizio. Ma l’aspetto grave di questa situazione è che secondo un articolo pubblicato su Comunicalo il 1° luglio scorso, a rendersi garante di questo patto che io chiamo “cartello” sarebbe stato il vice sindaco; ora io dico ( sempre se la notizia è fondata) che c’azzecca il vice sindaco con i bar? Siamo di fronte, sempre se la notizia è vera,ad un’ingerenza non giustificabile da parte di un amministratore che in un sol colpo ha infranto le più elementari regole sulla libera concorrenza ed ha dimostrato inadeguatezza al ruolo ricoperto.
scusate se mi intrometto da libero cittadino …..io sono dalla parte dei commercianti..perche non sapete gli aumenti che ci sono con il governo monti tasse tasse e tasse….e vero che siamo un paese piccolo ma quando aumentano, aumentano in citta ed in paese come cattolica…andate ad agrigento e costatate e vero la ci sono templi,e zona archeologica…ma le aziende che lavorano nell’agrigentino lavorano pure a cattolica eraclea quindi se aumenta ad agrigento e normale che si aumenti nella nostra cittadina ……e poi vi garantisco che i prezzi non sono cosi alti rispetto ad altri paesi…caro nino e caro toto….putroppo e cosi facciamoli campare ..e vero che si dice che c’era stata una riunione con il vice sindaco vizzi ma non penso che che lui aveva tutti questi interessi per far aumentare gli articoli dei bar penso che un ‘amministratore pensa solo all’entrate per il proprio comune vedi spazzio d’aria,pagamento tarsu ecc ecc pensano alle entrate del comune tasse ,tasse come sempre tasse…putroppo il nostro sindaco mi ha detto che il comune di cattolica eraclea e pieno di debiti e non sa chi li deve pagare…vi saluto viva cattolica libera
Se all’aumento del servizio seguisse professionalità nel servizio nessuno avrebbe nulla da ridire, però così non è.
L’economia locale è ridotta all’osso,ne siamo tutti vittime, la crisi ci sta soffocando. Se prima prendevo 2 caffè al giorno adesso li ridurrò ad uno soltanto e non lo affrirò più all’avventore amico che entra (casualmente) sempre dopo di me.
Credo che un provvedimento “ANTIPATICO” come quello dell’aumento dei prezzi sugli articoli Bar, dovrebbe suscitare numerosi commenti, la gran parete di forte critica, come tral’altro so per fare io.Unnanzitutto non si possono confrontare i prezzi locali, con quelli di altri paesi o città, comunque non mancano confronti con alcuni articoli di vendita riscontrati nelle città anche a prezzi più bassi, a Roma zona policlinico un gelato super abbondante con panna costa 1,50 euro ed un caffè 0,70, non mancano prezzi anche maggiori, ma il nostro metro di misura è diverso e anche l’analisi è molto diversa. In sintesi senza prolungare molto i contro, risulta molto evidente un aumento non consono alle attuali possibilità del comune cittadino, non si possono aumentare prodotti del 50 % al max. può risultare sopportabile un aumento di 10 centesimi sul caffè (anche se in parecchi paesini il prezzo corrente è ancora 0,/) e un aumneto di 10 cent. per i pezzi di tavola calda e gelati in genere. Voglio evidenziare che ancora l’IVA non ha subito alcun aumento e probabilmente non ci sarà e persino le forniture di bevande a lunedi non avevano subito aumenti da anni, anzi qualche fornitore all’ingrosso diceva che è arrivata l’occasione o il momento per procedere all’aumento. Un invito al sindaco, visto che questo accordo è nato in un incontro tra l’amministrazione e gli esercenti baristi, frenare e circoscrivere questi aumenti, non è cosi che si possono fare più feste e più movimento nelle piazze con costi maggiori, ma mantenendo i costi e attuare iniziative per coinvolgere presenze, mi sa che solo per gli emigrati magari un birra 2 euro costerà poco e consumerà…Ma mancherà il prodotto qualità paese, e fra 45 giorni rimarremo noi , sempre di meno con la crisi che peggiora il tessuto sociale e andremo sempre di meno ai bar. pensteci esercenti pensaci sig. sindaco.
Da un certo punto di vista è corretto, l’aumento.
Se si vuole mantenere un minimo di qualità di servizio è bene che i bar siano in grado di far fronte all’aumento dei prezzi. Altrimenti saranno costretti ad allungare la birra con l’acqua.
E comunque: oggi nel resto d’Italia con € 1,50 non ci paghi nemmeno il cono vuoto e 0,80 di caffè è un prezzo che comunque resta equo.
Interessante anche l’iniziativa dell’ex sindaco Augello: quanti scontrini ho ricevuto le sere d’estate, di tutte queste estati passate a Cattolica? Uhm… mumble mumble… ehmmm…