Buon compleanno, Cattolica Eraclea
Vi proponiamo per l’occasione alcuni cenni storici tratti dal libro “Cattolica Eraclea ed il suo territorio ovvero dalla foce del fiume Platani al monte della Giudecca” dello scrittore cattolicese Giacomo Spoto.
Sul finire del XVI secolo il re di Spagna, Filippo III, diede in concessione a Biagio Isfar et Corriles i feudi Alvano, Giudecca, Cannamela, Ingastone, Maniscalco, Piana e Vizzì a condizione di pagare all’arcivescovo di Palermo onze cento annue a decorrere dal 1612. Biagio, essendo avanti negli anni, affidò l’amministrazione dei feudi al figlio Francesco, che pensò di fondare tra dette terre un paese, essendo i casali pressochè deserti.
Con la “licentia populandi” del 24 maggio 1610 iniziò la fondazione de “La Cattolica” chiamata così in contrapposizione ai precedenti insediamenti urbani nel territorio di manifesta fede musulmana, essendo gli Isfar di salda fede cattolica. Da tenere, altresì, presente che il paese, come appare negli antichi testi, fu, originariamente chiamato “la Cattolica” e non “Cattolica”: l’articolo è venuto meno nel tempo.
Afferma il cattolicese Diego MIceli, nel suo citato manoscritto su Cattolica, che nel 1603 furono gettate le fondamenta di 4 chiese: Sant’Antonio abate, Nostra Signora delle Grazie, NOstra Signora della Pietà e Sant’Isidoro; e che la chiesa dello Spirito Santo (attuale chiesa del Rosario) fu fondata nel 1608, data in cui la popolazione di Cattolica contava circa 500 abitanti. Si deduce pertanto, in maniera certa, che parte dell’abitato preesistette alla fondazione ufficiale del paese sin dai primi del XVI secolo anche se sottoforma di villaggio o “fundo” feudale.
Francesco Isfar per costruire il paese scelse tra i feudi di sua proprietà quello denominato “Ingastone Monforte”, che comprendeva l’ex tenimento Platani, sia per la fertilità della terra, sia perchè trovavasi al centro rispetto agli altri feudi, esso comprendeva le seguenti località: Matese, Piano, Giuiuzza, Corsa, Zubbia, Salinella, Colle Rotondo, Sottosaia, Mulinello, Piano del Margio, Malacarne e Capo Principotto.
All’inizio sorsero due quartieri: uno verso est, che corrisponde all’odierno, quartiere della Mercede, e l’altro verso nord, che corrisponde all’incirca all’odierno quartiere della Madrice, prolungandosi entrambi fino alle attuali piazze.
Vennero a popolare il nuovo paese abitanti di Sant’Angelo Muxaro, di Montallegro, di Villafranca, di Caltabellotta, di Burgio, Calamonaci ed altri paesi viciniori, ai quali furono concessi terreni a censo, denaro per l’acquisto di sementi ed animali e privilegi vari.
Che i primi abitanti di Cattolica siano affluiti dai suddetti paesi si evince dagli atti di matrimonio dell’archivio della chiesa Madre di Cattolica. Ne citiamo uno:
” Addì 15 ottobre 1623 fu contratto matrimonio tra Marco, figlio del quondam Giuseppe e di Polonia Strazzeri della terra di Rafandali et abitatori di questa città, con Caterina, figlia del quondam Cola e della quondam Vita Liotta della terra di Villafranca et abitatori di questa città”.
Fu verso la fine del seicento che un certo Pietro La Gaipa con altri 111 raffadalesi si trasferì a Cattolica, dove formò il quartiere dei raffadalesi, tra via Roccazzo e via Fontanelle (oggi via Marconi), incrementando lo sviluppo del paese. Tale esodo ebbe origine da contrasti sorti tra i censurari raffadalesi ed il principe di Raffadali, Bartolomeo Montaperto Valguarnera.
Ecco un diagramma della consistenza demografica della popolazione di Cattolica dal 1608 al 1901
1608 abitanti 500
1612 abitanti 800
1623 abitanti 2642
1681 abitanti 4126
1714 abitanti 1527
1861 abitanti 6006
1871 abitanti 6381
1881 abitanti 6647
1901 abitanti 8092
Il centro abitato, nei primi anni di vita del paese, comprendeva: una piazza (oggi piazza Roma); il palazzo baronale (ex collegio di Maria) nella via Immondezzaio (oggi via Collegio), che andava dal Pizzo Piccolo al Pizzo Grande; la strada Longa (oggi Regina Margherita) che iniziava dalla chiesa di Sant’ Antonio Abate, allora Madrice (1608), attraversava la detta piazza e s’inoltrava fino al quartiere Pero di Giulio, immettendosi nella trazzera che portava a Raffadali. In seguito, verso il 1700, sorse la piazza Venezia (oggi piazza Umberto I) e solamente nel 1778 fu ultimato dal principe Giuseppe Bonanno il palazzo settecentesco sito nella piazza Umberto I.
Nei primi cinque anni di vita di Cattolica (1616) l’espansione urbanistica si sviluppò attorno alla piazza e al palazzo baronale. In quel periodo si hanno all’incirca i seguenti quartieri: Rafadalisi, Madre Chiesa, Magazzeno, Piazza, Fontana, Castello, Canale, Fondaco, Valle Calda,Stazzone, Mercè, Croce, Zuppardo, La Pirrera e Poira.
Nel 1714: abitanti 3527, case 886; esistevano i seguenti quartieri: S. Antonio, Mercè, S.Michele, Madre Chiesa, Rosario, S. Giovanni, Purgatorio, Madonna delle Grazie, S. Isidoro, Madonna della Pietà, S. Giuseppe, Madonna di Loreto, Canale, Fontanelle, S. Silvestro,, Rafadalisi, S. Croce,Conceria, Abbadia, SS. Sacramento, S.Nicolò, Madonna del Carmine.
(cenni storici tratti dal libro “Cattolica Eraclea ed il suo territorio ovvero dalla foce del fiume Platani al monte della Giudecca” dello scrittore cattolicese Giacomo Spoto)
(continua)
Oggi ricorre il 413esimo anniversario dalla fondazione del nostro paese.
413 anni pieni di storia con decenni di grande attività non solo economica ma anche culturale e sociale.
Oggi le cose non sono così, potremmo tranquillamente affermare che il bicchiere e’ più che mezzo vuoto, viene difficile vederlo, mezzo pieno, molte cose non vanno e non non è facile trovare qualcosa che funzioni veramente.
Persino lo stato dei diritti viene soffocato, per ottenere qualcosa c’è un ritorno alla cultura del passato, nonostante la politica non sa fare bene neppure questo.
Voglio ritornare per un momento ad uno dei perni centrali della vita del nostro paese, ovvero la “riapertura della CHIESA MADRE”, una struttura che va oltre al semplice monumento storico e patrimoniale: “e’ e rimane il centro culturale e di aggregazione di un paese” un paese che sta perdendo anche ha sua identità cristiana.
Nessuno parla della Chiesa, chi dovrebbe cerca e vuole silenzio, si dedica ad altre cose, ignorando un grande patrimonio che la storia cattolicense potrebbe vantare.
Non serve fare nomi, in fondo i cittadini sanno e non parlano e chi porta avanti lo scempio degradante del nostro paese e del centro storico ne e’ pienamente consapevole e colpevole.
BUON ANNIVERSARIO CATTOLICA ERACLEA che tu possa veramente risvegliarti nelle coscienze di chi non fa niente per te ma che oggi ti fa gli auguri.
(me compreso).
AUGURI AL MIO VECCHIO E SPETTACOLARE PAESE