Le Memorie di Gasparuccio: I Rizzuto a Cattolica
(Nella foto Giuseppa Giacoma Rizzuto)
Il capostipite è Francesco. Capostipite nel senso che è il primo Rizzuto della nostra famiglia di cui si hanno notizie certe. Notizie sulla sua consistenza patrimoniale si possono trarre dai “riveli” trascritti da Francesco Renda di cui c’è copia fotostatica (ben rilegata) presso la biblioteca comunale di Cattolica Eraclea.
I “riveli” erano le dichiarazioni dei redditi a cui erano tenuti tutti i proprietari di beni immobili e di animali. Uno studio sui riveli di Cattolica è stato recentemente pubblicato dal Prof. Lorenzo Gurreri. I Borsellino fino all’ottocento non compaiono in questi riveli perché le loro terre erano in territorio di Agrigento e di Sciacca.Si conoscono le date di matrimonio di due figli di Francesco Rizzuto. Attraverso queste date si può risalire alla sua data di nascita che deve essere stata tra il 1710 ed il 1715.
Cattolica, fondata attorno al 1610, ebbe immediatamente un grande sviluppo della popolazione se già nel 1652 contava 4.283 abitanti. Il Renda ha fatto studi da cui si può risalire alle provenienze dei primi abitanti di Cattolica. Sappiamo quante famiglie sono arrivate da Raffadali, Burgio, Calamonaci, Villafranca etc. Da dove proveniva la famiglia di Francesco Rizzuto? Nell’archivio della Matrice c’è un atto matrimoniale del 30 ottobre 1623 tra tale “Antonino Di Marcu della terra di Caltabellotta ed abitatore di questa città con Aloisia figlia di Giuseppe e di Santa Rizzuto della terra di Caltabellotta et abitatori di questa città” Giuseppe e Santa Rizzuto con una figlia da marito nel 1623 erano antenati, o in qualche modo parenti di Francesco Rizzuto nato attorno al 1710/1715?
E’ da Caltabellotta che proviene la famiglia Rizzuto di Cattolica? E’ da tenere presente che Rizzuto è un nome molto diffuso a Cattolica. Da dove derivano tutti questi Rizzuto?
Anche Borsellino è un nome molto diffuso a Cattolica. Da dove derivano? Al contrario non ci sono altre famiglie Spoto oltre quelle derivanti dal Barone Giacomo Spoto.Tutti questi Rizzuto e Borsellino non possono essere figli naturali del primo Rizzuto o del primo Borsellino arrivati a Cattolica nella prima metà del seicento. C’è da dire che siamo in pieno feudalesimo epoca di amori ancillari (jus primae noctis) e – almeno per i Borsellino – questa tradizione si è tramandata fino a qualche anno fa’.Dalle ricerche fatte da Letizia Rizzuto sulla sua famiglia risulta che i Rizzuto provenienti dalla Spagna nel 1600 si stabiliscono a Cattolica fin dalla sua fondazione. Secondo questa ricerca i Rizzuto oltre che a Cattolica si sono installati a Caltabellotta ed anche in Liguria e Calabria.
In questa regione esiste anche un Villaggio Rizzuto ed un Capo Rizzuto. Il finale UTO si trova nel sud d’Italia in altri cognomi (per esempio Caputo). Ma anche a Venezia si trova il rabbino Zacuto.
Letizia Rizzuto è della mia generazione. Quasi centenaria, dagli anni cinquanta (del 900) vive a Ginevra ove ha esercitato la professione di fine pianista, concertista di successo e maestra di musica. Ha avuto una educazione estremamente raffinata (con bambinaia francese) ed ha vissuto la sua adolescenza a Cattolica nei lunghi anni della seconda guerra mondiale. Ha ancora un forte attaccamento e ricordo di quel tempo anche se non è più tornata ed io, quale cugino affezionato, ho sempre desiderato che venisse a passare qualche settimana mia ospite per poter mettere un po’ di ordine nell’archivio di famiglia e nelle disordinate carte che riguardano suo padre: il mitico “Giov. Rizzuto”. Non è mai tornata!
Dal capostipite Francesco Rizzuto e sua moglie Anna nascono diversi figli fra cui:- Stefana che sposa il 4.5.1760 Francesco Borsellino Barone di Giardinelli. Ebbero un unico figlio che chiamarono Gaspare il quale nel 1812 divenne Marchese di Busunè. – Antonino. Morto il 17.1.1816. Sposa il 10.1.1777 Giacoma Leo, morta il 20 marzo 1834.Ho un dettagliato albero genealogico della discendenza di questo capostipite Francesco. Sarebbe però troppo noioso e di scarsissimo interesse trascriverlo.Vorrei soltanto dire che anche in questa famiglia ci fu un importante prete: Giovanni, nato nel 1742 morto il 5 luglio 1827.
Coetaneo quindi del Vicario Dima Borsellino, del Generale Agostiniano Liborio Borsellino e del Vescovo – Canonico Domenico Spoto. Ecco quindi un altro prete che certamente ha avuto un ruolo decisivo per l’accrescimento della ricchezza della mia famiglia.
Nell’opuscolo “Cattolica Eraclea – Notizie storiche” scritto nel 1922 dal sacerdote Giuseppe Castronovo nel capitolo riguardante i conventi di Cattolica si afferma che “La principessa Giovanna Isfar et Corilles fondò nel 1621 il convento degli agostiniani e la chiesa annessa, assegnando (come dote) il latifondo detto luogo Monaci, una selva presso il medesimo convento ed alcune case vicine. Sia il convento che la chiesa oggi (siamo nel 1921) non esistono più e fino ad un certo tempo se ne vedevano le rovine.
La selva ed il latifondo furono dati a censo al sacerdote Giovanni Rizzuto ed ora si possiedono dagli eredi”Sui motivi della soppressione del convento e sulla destinazione dei beni dotali sorse una polemica riportata dal Castronovo che riferisce le giustificazioni dei Rizzuto e cioè: il convento fu soppresso nel 1630 dal governo civile perché le rendite non erano bastevoli al mantenimento dei monaci e le terre pervennero alla famiglia per enfiteusi, in seguito affrancata.
Fatto sta che tra sei e settecento i Rizzuto si sono impossessati dei beni del convento attraverso lo zio prete. Quei terreni sono ancora nella mia famiglia, pervenuti attraverso Stefana Rizzuto, madre del Marchese Gaspare, e sono conosciuti con il nome di “Santa Maria del Ponte”, nucleo dell’attuale azienda agricola di mio figlio . Fra tutti i Rizzuto vissuti nell’Ottocento vorrei ricordare Alfonso (nella casa di Piconello c’è un suo grande ritratto) che era un vero capo e tutti ne avevano timore riverenziale.
Due aneddoti su di lui:
1. Quando al circolo c’erano discussioni accese, Fonziu era sempre un agguerrito interlocutore. Se sopraggiungeva il fratello Calogero (Calicchiu), prima ancora di informarsi su cosa discutevano diceva: ”iu sugnu cu Fonziu”.
2. Fonziu era uomo tirchissimo, come Calicchiu del resto (onde la prodigalità del figlio Giov Rizzuto) e quando chiamava il garzone per mandar a comprare un sigaro (un sigaro alla volta e mai una scatola intera) gli faceva mille raccomandazioni e poi inevitabilmente con grande rimpianto nel separarsi dalla moneta che gli dava, diceva “sordu persu”.
Altro esponente di rilievo è stata Giuseppa Giacoma: nata il 15.2.1824, sposata 12.10.1845 con Francesco Borsellino, figlio ed erede universale del Marchese Gaspare. Morta a 78 anni l’1.11.1896. Era la mia bisnonna paterna ed io dispongo di tutti i suoi carteggi ampi e voluminosi. Rimasta vedova poco più che quarantenne si dedicò alla difesa del patrimonio ed all’educazione dei figli. Donna energica e saggia venne chiamata la Cavalera.
A lei si deve la rinascita della mia famiglia e la coesione dei suoi figli. Visse oppressa dalle cause e liti giudiziarie con i fratelli ed i cognati. Di lei si conserva un bel ritratto dall’aria serena e paciosa. I Rizzuto sono miei antenati attraverso due canali:
1. Stefana Rizzuto nel 1760 ha sposato il Barone Francesco Borsellino ed era la madre del Marchese Gaspare.
2. Giuseppa Giacoma Rizzuto nel 1845 ha sposato il Cavalier Francesco Borsellino, figlio ed erede universale del Marchese Gaspare.Successivamente una Borsellino (Annetta), sorella di mio nonno Dima, ha sposato nel 1880 Calogero Rizzuto (Calicchiu) da cui è nato il mitico Giov. Rizzuto, grande amico di mio padre attraverso il quale si è rinsaldata la parentela e l’amicizia delle nostre famiglie che dura tutt’ora.
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