Il Melone purceddu del signor Raimondo Micciché
Era da molto tempo che non ne assaggiavo uno. Grazie al signor Raimondo Miccichè ho avuto modo di riscoprire quel gusto che mi ha riportato indietro nel tempo quando i miei nonni, in inverno, subito dopo ogni pasto, ne mettevano sempre uno a tavola.
“U muluni purceddu”
Si chiama purceddu perchè la sua forma ricorda un maialino (purceddu in dialetto). È ’una varietà rustica, che si conserva a lungo e che va coltivata rigorosamente in asciutto. La polpa bianca è succosa e diventa più buona e dolce con il passare del tempo grazie alla progressiva concentrazione degli zuccheri contenuti nella polpa. I meloni sono uno dei prodotti più importanti e antichi dell’agricoltura siciliana.
Seminati a maggio, si raccolgono, quando non sono ancora perfettamente maturi (in dialetto si dice gresti) a partire da agosto e la loro caratteristica più importante è appunto la serbevolezza.
Ottimi fino a Natale e oltre – un tempo si conservavano anche fino a febbraio – con il passare del tempo diventano addirittura più buoni: tradizionalmente, dopo la raccolta, si sistemavano sulle terrazze delle case oppure si appendevano ai balconi.
Il melone purceddu si raccoglie da agosto a settembre.
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