I “Cavigliuna”, tracce di un mondo passato che si muoveva a “ritmo lento”
Facciamo un tuffo nel passato, immaginandoci un mondo a ritmo lento, a ritmo dei cavalli e dei muli. Dove c’erano pochissime auto e la maggior parte delle famiglie possedeva un quadrupede, asino o mulo, utilizzato per il trasporto dei prodotti agricoli, e per gli spostamenti in campagna, e non solo. Pertanto, in ogni abitazione al pianoterra c’era la stanza-ricovero con la rispettiva “mangiatura”.
Erano altri tempi, per alcuni buoni, per altri un pò meno e nel nostro paese, come in tante altre realtà siciliane, ci sono ancora i segni di questa epoca ormai molto lontana di cui, secondo me, dovremmo avere cura.
Di questi anelli di ferro battuto, che noi chiamiamo “Cavigliuna”, in altre parti d’Italia “Campanelle”, ancora oggi ne troviamo a dozzine sui muri delle nostre strade, in special modo in quelle un po’ interne rispetto alle più trafficate e servivano a legare, e a garantire la sosta, a cavalli, asini e muli ai tempi in cui il mondo si muoveva al ritmo del loro passo. Eccone alcuni.
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