IL MARE DI MINOA: poesia di Angelo Guaragna
Nel mare di Minòa
fosti dea La mia Venere
bella e smagliante,
nuova luce del faro.
E irradiasti la piazza
delle nostre serate
con lo sguardo trèpido
dei tuoi occhi verdi,
rendesti infinita
la notte del ballo,
tessitrice di sogni
di canti e sospiri.
E oscurasti, radiosa,
il barocco più bello,
stringendomi al petto
nel mitico viaggio.
Poi, il nero grembiule
di stupenda liceale
eclissò il faro.
E appassì la rosa:
(A.G. 1975))
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