La Comèdie, Il Paradiso 1-56
Col cuore risanato per l’arrivo
dopo visitazion di luogo offiso,
con il Maestro ancora ripartivo
per inoltrarmi in alto Paradiso.
Scomparvero dagli occhi scene tristi
vissute in regni privi d’ogni festa,
con quell’aggrovigliarsi di imprevisti
che quasi quasi ci sfasciò la testa.
Si era certi di non incontrare
nè condannati nè scenari brutti,
soltanto cieli azzurri come il mare
e fiori profumati e dolci frutti.
Il Paradiso era un’altra cosa,
beati quelli ad Esso destinati !
simili ai vincitor di maglia rosa
erano tutti in forma e palestrati.
Ma devo dichiarar che in tale mondo,
ebbi la Guida mia sostituita,
non più quel Vate abile e profondo
m’altra beltade intrepida ed ardita.
Infatti dopo aver girato il Medio
provammo a stabilir percorso fisso,
ma mi scoprii solo e il Vate serio
fu come sprofondato in un abisso.
Gli chiesi di restar quasi piangendo,
temevo di non farcela da solo
ma fu un bagliore aulico e stupendo
a darmi forza, animo e consolo.
Le chiesi lumi quasi impaurito
non lo pensavo fosse compagnia,
ma col suo sguardo dolce e incuriosito
mi fece abbandonar la nostalgia.
Era Colei che nel regno bello
mi accompagnerà dai fortunati,
capelli neri e lunghi aspetto snello,
non rimpiangevo più quei giorni andati!
Prima che pronunziassi qualche verba
mi misi inginocchiato a ringraziare;
la prima Guida mitica e superba
che seppe ben proteggermi e guidare.
Mi misi ad ammirar Guida novella,
specchiandomi ai suoi occhi verdi e belli,
da quel momento diventò la stella
che si condusse in alto i miei castelli.
“Donna dagli occhi verdi dolci e belli”
fissandola parlai “Qual’è il tuo nome?
visiteremo i cieli e non gli avelli
dimmi chi sei, dai consolazione ! ”
Gli sguardi suoi a volte erano strani,
e gli occhi miei parevano il suo specchio,
a un tratto mi sudarono le mani
e quasi quasi rimpiangetti il Vecchio.
Ma quando persi quasi la speranza
mi venne accanto e un poco mi sfiorò,
era d’indescrivibile eleganza
e all’improvviso, dolce, mi parlò.
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