POESIA. Il mondo anche oggi
di Francesco Mulè
Se questo mondo non ho mai cantato
non è perché io l’abbia trascurato;
proprio quest’oggi mi sono svegliato,
per voi tanto da dire ho già trovato.
Da dire ho tanto, tanto da cantare
di storie molte avrò da raccontare;
son verità che voglio ricordare
e che sarebbe giusto non scordare.
Il mondo si presenta a tutti amaro
e di dolcezze è sempre stato avaro.
Tutto si svolge in vista del denaro,
tra gli uomini l’amore è molto raro.
Ti porta un tal ministro sottoterra,
viviam nelle famiglie cruda guerra;
e non coltiva l’uomo più la terra,
mangiam prodotti partoriti in serra.
Va tutti i giorni il mondo a catafascio
e se ne fa di tutte l’erbe un fascio.
All’uomo saggio giudicare lascio
ed ogni conseguenza a voi tralascio.
Se tu, poeta, elevi il tuo bel canto
cancellerai dal mondo il lungo pianto;
di certo all’universo, tutto affranto,
tu dell’amore porterai l’incanto.
Di pace si potrà nutrire il cuore
e si potrà trovar grande calore;
per le finestre rientrerà l’amore,
la vita prenderà vivo colore.
La scuola vive senza vita interna,
non ha la gioventù la sua lanterna;
il male spesso al bene oggi si alterna
ver l’altro l’uomo ognor rancore esterna.
Per gelosia s’uccide anche il fratello,
tra padre e figlio assisti oggi al duello;
la vita è tolta al bimbo col coltello:
son giorni di teatro e di “bordello”.
Da sempre mai previsti i terremoti,
l’epidemie e pure i maremoti;
Del mondo sono tutti i mali noti:
ai padri sono i figli assenti e ignoti.
Vallecrosia, 10/10/10 – ore 10,10
Francesco Mulè
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