La devozione al taumaturgo San Calogero si intreccia con la storia della chiesetta, a lui dedicata a Cattolica Eraclea, eretta nel 1696. Fin dalle origini infatti, ogni anno, l’ultima domenica di agosto numerosi fedeli pellegrini salgono fino all’eremo a sciogliere il voto, portando al Santo varie forme di pane. E’ successo anche ieri domenica 28 agosto, con la celebrazione Eucaristica presieduta dall’arciprete Don Nino Giarraputo.
Il Santo nacque in Calcedonia (Turchia) nella seconda parte del V C secolo da ricchi e pii genitori. Giovinetto ancora senti il fascino della vita di solitudine ne! deserto della Tebaide per dedicarsi a Dio nella vita contemplativa Quando, per obbedienza, ricevette l’ordine sacerdotale donò se stesso alla vita missionaria per l’evangelizzazione della Sicilia. L’isola di Lipari e Lilibeo (Marsala) divennero così il campo delle sue fatiche apostoliche. Tutta la fascia della Sicilia occidentale, Agrigento, Naro, Licata etc, conobbero il suo zelo e la sua santità nel calore della carità inesauribile verso i poveri e gli ammalati. Morì quasi centenario nei giugno del 667 sui Monte Cronio (Sciacca) dove sono conservate le sue reliquie e dove sorge il celebre Santuario con le grotte curative che portano il suo nome.
Con tutta probabilità la festa del Santo celebrata in Agosto e con l’offerta votiva del pane,era legata alla chiusura della stagione della mietitura che durava da Giugno sino ad Agosto. Dunque offrire al Santo il frutto del novello grano, cioè il pane.
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