Cos’e’ la mafia?
Si scrivono libri, si versano fiumi di parole, si organizzano conferenze per capire o per definire la mafia; addirittura si e’ scomodato un gruppo di “strizzacervelli” per analizzare la mentalita’ mafiosa agrigentina. Ma la mafia altro non e’ che la prepotenza dell’uomo e quindi la si trova ovunque. E’ una distorsione della mente , una grossa devianza che ti fa credere di essere ” cchiu’ furbu, cchiu’ spertu ed eternu”. Ma cosi non e’ perche’ anche il mafioso muore ( quindi non e’ eterno), anche il mafioso ,alla fine, viene incastrato da qualcuno piu’ fesso e meno furbo. Purtroppo la mafia e’ davvero una grossa patologia: il mafioso e’ una mente malata, drogata ,alessitemica. E’ una mente che durante lo sviluppo e’ inciampata e si e’ fatta male e quel male l’ha portato lungo il cammino della propria vita. Il mafioso non ha capito il vero senso della vita, non ha capito che tutto il male che si fa, prima o poi, torna indietro e che il potere e il denaro non ci rendono immortali. Alla fine della corsa andremo tutti sotto terra. Occorre , pero’, sottolineare che il male non proviene totalmente dal mafioso ma anche da coloro i quali del mafioso si servono e alimentano e fortificano cosi questa mala pianta. Il male viene ,soprattutto, dal consenso, dal silenzio, dal qualunquismo, dall’indifferenza. Il solo 41 bis non basta: occorre penalizzare chi sta zitto, “cu si fa li fatti so”, ma soprattutto occorre cominciare dall’alto. Il pesce puzza dalla testa: non c’e’ mafia che tenga senza le collusioni con la politica. E non scordiamoci,poi, che e’ lo stato il primo mafioso.
Ne ero convinta che la psicologia c’era , per quella lieve nota di risentimento circa il termine improprio da me usato .
Certo , da Londra, la chiave di lettura della nostra realta’ assume tonalita’ diverse. Vivere qui e’ molto difficile : si incontrano ostacoli per qualsiasi cosa. Lo stato di diritto e’ molto debole. Ogni iniziativa lascia il tempo che trova. “La legge non e’ uguale per tutti “. Siamo nella terra di Pirandello e del Gattopardo: si abbiamo il computer, tante al.tre diavolerie ma la mentalita’ , a mio avviso. e’ ancora uguale ai tempi lontani. La rivoluzione culturale da noi non e’ ancora arrivata. E si potrebbe continuare all’infinito……. Chi sa leggere e scrivere un po ‘ si aiuta, ma gli altri?
Comunque e’ lodevole seguire i fatti di questa nostra terra anche da Londra. Peccato che la proposta rimane via internet. Mi ero gia’ entusiasmata…………. Grazie per questo scambio di idee e una buona domenica
Ok! Se proprio ci tiene – Dr Nino Puma, lettore di Psicologia. Londra – Saluti.
Dal momento che non sei Antonio……. il mio intuito non ha funzionato……….L’ho pensato perche’ vi accomunava l’orario un po’ notturno……..Spero che la mia risposta sia stata esaustiva. Comunque mi piace di piu’ quando so con chi parlo. Buona giornata
No, non sono Antonio. Ma ne condivido il pensiero anche se, purtroppo, solo con l’esternare la rabbia si fa ben poco. E… complimenti per l’ intuito.
Scusami ,Nino, dimenticavo di dirti che se leggi ” Bisogno di cambiare”( lo trovi tra le mie note, nel mio profilo) troverai qualche piccola indicazione circa il progetto a lungo termine. Penso di non avere evidenziato solamente il male…………….Nel mio piccolo, qualche idea l’ho avanzata. E comunque non voleva essere una accusa per nessuno , nella maniera piu’ assoluta: absit insidia verbis
Salve, non so se sto parlando con un psicologo( strizzacervelli non voleva essere offensivo, anzi, era solo un modo di dire scherzoso), comunque do la risposta. Probabilmente non mi sono espressa in maniera molto chiara e me ne dolgo, perche’ il mio intento e’ quello di provocare semplicemente una discussione per evitare che l’argomento, gia’ ostico, passi inosservato. A mio avviso, per carita’ e’ soltanto una mia opinione, e’ innegabile che la mafia sta al potere, come e’ innegabile che , in genere, si e’ molto asserviti. Questo non significa che non si puo’ far niente Anzi , c’e’ tanto da fare: c’e’ da metterci in gioco un po’ tutti e , nel nostro piccolo, lavorarci sopra . ” L’educazione alla legalita” l’ho cominciata nel lontano 1986 e l’ho portata avanti per parecchio tempo, sul posto di lavoro. Qualche piccolo fiore l’ho raccolto, ma molti semi sono andati a vuoto perche’ il terreno e’ molto argilloso………..Con la mia riflessione non pensavo minimamente di risolvere il problema………. pero’ il fatto che qualcuno mi abbia risposto, mi fa piacere, in fondo un gruppo volevo questo:discuterne, e non e’ cosa da poco perche’ il confronto(sempre con il rispetto delle idee altrui) e’ crescita. E se arrivassero altre risposte, sarei contentissima.
Organizzare dei seminari? Magnifico, e’ sempre stata una mia idea ma ho trovato scarso sostegno. L’ho fatto a scuola diverse volte, ma dal momento che sono in pensione non ho piu’ modo di continuare ed ecco perche’ ho provato con il computer……
La differenza tra un mafioso di AG di PA o di CT? Per me non c’e’ differenza, soltanto che ad AG un gruppo di Psicologi e’ stato incaricato di analizzare la mafia agrigentina. Bisognerebbe chiederlo a chi ha dato l’incarico……….
P.S. Amo la Psicologia perche’ ci aiuta a capire noi stessi e gli altri e credo molto negli “Strizzac ervelli”( mi piace tanto chiamarli cosi…). Scusami Nino, sei tu Antonio? Se vuoi possiamo parlarne seriamente della tua proposta: importante e’ fare qualcosa
Gentile Signora Ragusa,
Non mi é chiaro quale sia il messaggio che lei, col suo articolo, vuole mandare: – “… il pesce puzza dalla testa” o, ancora, “… lo stato é il primo mafioso”.
C’é ben poco da fare allora da parte dei cittadini, che lei addita come qualunquisti, e un gran bello scrivere, se lo si fa senza proporre un progetto a lungo termine, soprattutto ai cittadini del prossimo futuro.
Io una idea ce l’avrei, nulla di nuovo per caritá: che ne dice di organizzare dei seminari di studio che si svolgano periodicamente e rivolti a tutti ma specialmente a quelli sotto i 20 anni, usando un linguaggio accessibile, semplice e diretto per una “educazione alla legalitá” (per usare le parole di un giudice palermitano, di cui non ricordo il nome).
La mafia é un cancro e come tale va estirpato alla radice. Ma se non si possono eliminare tutte le cellule cancerogene, almeno si rinforzi l’organismo che ne é affetto.
Lei, che si espone cosí coraggiosamente, si faccia paladina o artefice di tale educazione alla legalitá.
Se “… i mafiosi siamo noi”, non vedo il motivo del suo scritto. Sembra tanto una accusa.
Se si vive in una nazione il cui governo é mafioso, il cui popolo é qualunquista o passivo, beh, allora, le sue parole rischiano soltanto di cadere nel vuoto. Gradirei tanto una risposta.
P.S. Mi faccia capire, cos’ ha di diverso il mafioso agrigentino da un mafioso di Palermo o Catania? Ed é proprio necessario chiamare “strizzacervelli” coloro i quali fanno il proprio lavoro con professionalitá e senso etico?
Scusami Antonio, ma vorrei dirti quello che penso: la mafia non e’ merda bensi un’organizzazione ben strutturata con un capo, un sottocapo e tanti schiavetti. Ti sembrera’ una provocazione ma la mafia siamo noi : con i nostri silenzi, con i nostri consensi,il nostro mutismo, la nostra indifferenza e la nostra ignavia. Dipende da noi alimen tarla o redimerla. E’ inutile dare sempre la colpa agli altri. Non possiamo aspettare che torni nuovamente Cristo per redimerci. Urge ” un mea culpa”. E ‘ anche vero che facilmente siamo capaci di barattare se ci fa comodo, ma le conseguenze si pagano poi.
la mafia e’ una montagna di merda
Grazie Daniela, sono d’accordo: l’impegno deve essere continuo e tenace
eh si!!!! cara professoressa …… non c’è nulla da aggiungere, penso che lei l’abbia descritta nel migliore dei modi questa “maledetta mafia”……Soltanto questo, le parole del grande Giudice Giovanni Falcone: ” La mafia è un fatto umano, e come tale ha un inizio e avrà anche una fine, ma bisogna rendersi conto che è un fatto TERRIBILMENTE GRAVE, che si può sconfiggere non con l’eroismo ma impegnando in questa battaglia LE NOSTRE FORZE MIGLIORI………..