Anziana morta dopo la rapina, la badante scagionata dall’omicidio
CATTOLICA ERACLEA. L’anziana morta tre settimane dopo la presunta aggressione nella sua abitazione non sarebbe stata uccisa dalla badante che l’avrebbe solo rapinata.
È quanto emerge dalle due inchieste parallele delle Procure di Agrigento e Foggia. Quella pugliese ha chiesto l’archiviazione dall’accusa di omicidio per Santa Mulone, 59 anni, la badante di Cattolica Eraclea arrestata con l’accusa di avere colpito alla testa l’anziana di cui avrebbe dovuto prendersi cura per impossessarsi di trentamila euro. Stessa richiesta nei confronti della figlia che è sempre rimasta in stato di libertà.
Gli inquirenti sono arrivati a questa conclusione dopo avere esaminato la consulenza medica che attribuirebbe la morte a cause diverse dall’eventuale colpo in testa ricevuto dalla donna. A decidere sarà adesso il gip che potrà archiviare le indagini, ritenendo le due donne (assistite dall’avvocato Santo Lucia) estranee ai fatti, disporre nuove indagini o l’imputazione coatta. I familiari della vittima potranno, in ogni caso, opporsi alla richiesta di archiviazione e chiedere un supplemento di inchiesta.
La Procura di Agrigento, con il pm Luca Sciarretta, ha invece chiuso le indagini preliminari e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per la sola Mulone (e non per la figlia, ritenuta sua complice, che potrebbe essere scagionata anche in questo caso) per rapina e lesioni. Anna Fasulo, 85 anni, lo scorso 20 marzo arrivò in ospedale con una brutta ferita lacero-contusa alla testa e morì quasi un mese dopo.
Al pronto soccorso Santa Mulone, che lavorava nell’abitazione dell’anziana come badante, avrebbe dichiarato che l’anziana era caduta in cucina. Undici giorni dopo la donna si sarebbe leggermente ripresa e, in un momento di lucidità, avrebbe detto al maresciallo della stazione di Cattolica Eraclea di essere stata colpita alla testa. L’anziana è morta il 16 aprile all’ospedale di Foggia, dove era stata trasferita. Il 27 maggio i carabinieri arrestano la badante eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip Luisa Turco. Il movente dell’aggressione, culminata con la morte della donna, sarebbero stati quei 30 mila euro che l’anziana aveva prelevato dall’ufficio postale pochi giorni prima. L’inchiesta avrebbe però accertato che la donna morì per altre cause non riconducibili alla botta in testa ricevuta. Santa Mulone si trova ancora in carcere. Il tribunale del riesame, nei giorni scorsi, ha confermato l’arresto per rapina.
Gerlando Cardinale Da: Giornale di Sicilia
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