Con 53 voti a favore e 25 contrari, l’Assemblea regionale siciliana ha approvato qualche giorno fa, a scrutinio segreto, l’articolo 50 della finanziaria regionale, che prevede il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua in Sicilia. La norma, proposta dal Pd, avvia il ritorno alla gestione pubblica delle risorse idriche, che in alcuni comuni siciliani vengono gestite da società e consorzi privati che in alcuni casi, come nell’agrigentino, non sono riusciti a risolvere i problemi di approvvigionamento.
Aboliti gli Ato Idrico, si dovrà adesso tornare a legiferare sulla materia. Il precedente sistema, quello delle società d’Ambito Territoriale Ottimale (Ato) aveva dato risultati molto diversi da provincia a provincia ma, sostanzialmente, anche dove la privatizzazione era passata in maniera più compiuta non si erano fatti passi avanti nella qualità del servizio.
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