Girgenti Acque, come far pagare ai cittadini 2 volte(almeno) la stessa bolletta.
Proprio in questi giorni sono arrivate ( come nel mio caso) o arriveranno solleciti di pagamento di bollette di anni precedenti e solleciti per il pagamento di eccedenze per alloggi disabitati da svariati anni. A pensar male pare che ci sia in atto un tentativo di fare cassa in maniera indiscriminata, minacciando sospensioni del servizio di erogazione qualora non si provveda al pagamento di quanto già precedentemente pagato. Nel mio caso in particolare mi chiedo, qualora non fossi stato in grado per qualsiasi motivo (smarrimento della ricevuta, etc) di dimostrare l’avvenuto pagamento( 657,95 €uro per gli anni 2010 e 2011) cosa sarebbe successo? Con molta probabilità, dopo molti pellegrinaggi nella sede della Girgenti Acque ( chiamarli telefonicamente è umanamente impossibile), sarei stato costretto a “RIPAGARE” quanto già precedentemente pagato. Mi chiedo ancora, quanti solleciti di pagamento per bollette già pagate ha inviato la Girgenti Acque? Quante somme sono state riscosse in maniera “illegittima”, per usare un eufemismo ? Poco importa se nei solleciti la Girgenti Acque tenga a precisare ” qualora il pagamento fosse già stato eseguito La invitiamo a ritenere nullo il presente sollecito scusandoci per il disguido”, il danno è già stato fatto. Quante persone anziane hanno già ricevuto questi solleciti? In quanti sono in grado di esibire la ricevuta dell’avvenuto pagamento? Siamo di fronte molto probabilmente ad una manifesta incapacità di gestire un servizio di si tale importanza o, cosa ancor più grave, ad un tentativo maldestro di riscuotere somme già precedentemente pagate ( forse per foraggiare CdA, Presidenti, impiegati e compagnia bella facenti parte di questi carrozzoni voluti dalla mala- politica). Spero e mi auguro che le domande che mi pongo quale privato cittadino, se le pongano anche le Autorità preposte alla salvaguardia del cittadino dai sorprusi e dalle “pratiche illegittime” messe in atto sia da Enti pubblici sia da SpA quali la Girgenti ACQUE.
Nino Miceli
caro nino ti do ragione anche io ho ricevuto la stessa cosa identica……..noi del comitato cittadino abbiamo chiesto piu di una volta all’amministrazione comunale di aprire uno sportello per non dare disagio,atutti i cittadini di cattolica eraclea,ecome sempre l’amministrazione fa orecchie di mercante…….non sappiamo il perche…se tu ricordi qualche mese fa avevamo votato e vinto il referendum per l’abolizione dell’ato idrico ,mi riferisco anche al caro amico miliziano che avevo ragione io che i referendum,non servono a niente perche non ce piu democrazia il potere e troppo forte ,li ce il magna magna politicizato……come si e sempre detto fratelli onorevoli, cognati ,parenti e tutti chi lo deve abolire,noi cittadini indifesi sicuramente no,quindi sperpero di denaro,per i referendum,e sperpero di denaro per l’ato idrico….allora ancora una volta chiedo all’amministazione che si faccia promotore di questa iniziativa e aiuti i cittadini che sono impossibilitati di viaggiare.e sbattere qua e la’……l’ato idrico ancora piu vergognoso non rispondono al telefono e non ricevono il fax vo dovete vergognare …….con i soldi dei cittadini nessun servizio…un saluto viva cattolica eraclea
sono già due mesi che la maggior parte dei cittadini abbiamo speso un mare di soldi tra marche da bollo, raccomandate,bollettini e fax per avere la voltura cambiamento del nome del l’intestatario del contatore idrico. ancora non ho avuta nessuna risposta e nessuno ancora si è fatto vedere a controllare il contatore o fare il contratto.quanto tempo devo ancora aspettare?
Caro nino, un affettuoso abbraccio. Invito alla lettura Acqua: un diritto umano e divino. Così scrissi nel lontano 2008 in diversi blog e quotidiani… Sembra ieri…
“L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito”, così scriveva Goethe, nel 1787, dopo aver visitato a lungo la Sicilia.
Non sarà facile fare uscire la Regione dalla grave situazione in cui l’hanno cacciata gli ultimi governi di centrodestra. Desidero meno dichiarazioni d’amore per questa terra bellissima, dopo averla violentata e trasfigurata nella sua bellezza.
Chissà che fine hanno fatto le infauste “vasate” del nostro ex presidente che sul momento non ricordo il suo nome… Tanti sono stati i problemi non risolti, e che ancora continuano ad attanagliare la vita dei siciliani autentici e onesti: famiglie impoverite, squinternate con rincari delle tariffe e ticket, disoccupazione ed emigrazione. Così come si tace anche su altri problemi che ulteriormente aggravano la vita dei siciliani. In questi giorni il tema su cui ruota la politica è l’acqua. Si proprio così avete capito bene. Caso emblematico è proprio quello della provincia di Agrigento dove una ventina di sindaci (pregherei da cittadino residente, il sindaco del mio paese, Cattolica Eraclea, di prendere una decisione chiara ed incontrovertibile) continuano a combattere anche sul piano legale una difficile battaglia.
Già la potente multinazionale svizzera Nestlè si è impadronita del più importante bacino nei monti Sicani realizzando un cospicuo affare. Ora un’improvvisa società privata e si vorrebbe accaparrare per non so quanto tempo la gestione del servizio idrico dell’intera provincia, con delle procedure selettive discutibili. Mi ritorna in mente quell’ormai lontano detto siciliano “nenti sacciu e nenti vitti”. Mi vien da pensare che dietro a tutto questo affare ci saranno dei padroni. Dei padroni che probabilmente hanno a che fare con la politica o peggio con dei capicorrente.
Oltre alle conseguenze sociali, bisogna ricordare agli sponsor di questa discutibile operazione che esistono implicazioni d’ordine morale e perfino religioso. E’ scritto nella Genesi che Dio affidò al mondo la signoria sul mondo. E il talmud (libro della tradizione ebraica) aggiunge che lo stesso Dio, non fidandosi della saggia conduzione dell’uomo degli affari del mondo, riservò per sé alcune “chiavi” di valore primario per la vita sulla terra. Fra queste quella dell’acqua. Insomma, Dio si comportò come un avveduto capo di Stato che, in certi casi, trattiene una o più deleghe per non conferirle a collaboratori che ne potrebbero fare un uso improprio e lascivo. A conferma della divina diffidenza, il problema dell’acqua sta esplodendo un po’ dovunque, a causa della sua scarsità, ma anche delle imprevidenze e gli sprechi e soprattutto della scelta di trasformare l’acqua da diritto naturale per tutti a merce costosa per pochi.
Ad Agrigento contro la privatizzazione si sta imponendo una dura opposizione di quel gruppo di sindaci e consiglieri che contestano con tutta la loro forza, la regolarità della procedura con cui la società “Girgenti acque”, unica partecipante, ha vinto la gara per l’assegnazione del servizio. Come dire “privato è bello, ma è ancor più bello quando non si corrono rischi, non si sborsano capitali propri e non c’è da confrontarsi con fastidiosi concorrenti. Dell’insolita procedura s’è fatto garante l’ex presidente forzista della provincia di Agrigento e dell’Ato idrico, Vincenzo Fontana, politicamente vicino al guardasigilli Angelino Alfano.
Fino a qualche tempo fa il fronte dei sindaci era forte e compatto anche perché fra loro c’era anche Marco Zambuto, primo cittadino di Agrigento. A meno di un anno dalla sua clamorosa elezione, il giovane rappresentante ha cambiato collocazione politica e con questa, posizione all’interno dell’Ato. Precipitandosi addirittura a conferire gli impianti comunali alla società privata senza neanche attendere la sentenza della causa pendente presso il Tar. Il gioco è riuscito: la “Girgenti acque” si è impossessata dei disastrati impianti agrigentini e, Fontana pura coincidenza vola a Roma alla Camera dei deputati. Insomma tutto si svolge nell’ambito del paludoso partito berlusconiano, con la regia di Alfano, altro giovane rampollo ex democristiano, che, a dispetto del dato anagrafico, si muove nel solco della più vecchia tradizione notabilare.
Spero che il governo regionale, soprattutto il centrosinistra si faccia promotore con una mozione unitaria che impegna il governo ad annullare tutte le procedure per la scelta del soggetto gestore del servizio idrico integrato che abbiano portato all’individuazione di un soggetto privato o di una società mista… A futura memoria: il sindaco socialista di Parigi, sede delle due più grandi multinazionali dell’acqua (vivendi e suez) è stato rieletto anche per aver promesso la ri-municipalizzazione del servizio idrico. Scambiamoci gli auguri perché vincano i siciliani onesti!