Anche quest’anno, nel secondo anniversario della morte di Nino Renda desidero ricordarlo raccontando un episodio avvenuto nell’estate del’ ’67. Si tratta di una sua scommessa persa, divertente e banale, e non come qualche altra seria e decisiva purtroppo altrettanto persa nel prosieguo della sua vita. Organizzata dalla A.I.C.S provinciale si doveva correre per la prima volta in paese una gara di fondo attraverso le sue vie più importanti (Via Mons. Amato, via Amendola, via Collegio e via Marconi) con partenza ed arrivo in piazza Roma. I quattro giri del percorso misuravano circa 9 chilometri e gli iscritti a parteciparvi eravamo una trentina. Durante le sere e le notti precedenti la corsa, in tanti ci allenavamo per quelle strade misurando e cronometrando i tempi d’allenamento i tratti del percorso ed eventuali scatti, allunghi , rallentamenti etc. Nino,cronometro alla mano e appassionato di ippica,( l’unica volta che sono stato all’Ippodromo della Favorita ci fui portato da lui) vedendoci allenare arrivò alla conclusione che quella gara avrebbe avuto come sicuro vincitore Gasparino N .Lo dava vincente (come fosse alle corse dei cavalli) a meno di 1..E dava, bontà sua, a quella certezza una spiegazione a modo suo logica. Giocando a calcio Gasparino ricopriva un ruolo di centrocampista, perciò sarebbe stato certamente favorito in una corsa di fondo. Io invece, scherzava Nino…..che nel calcio ero un difensore, avrei avuto possibilità di vincere solo commettendo qualche fallo sul mio amico, magari azzoppandolo ! Arrivò quel giorno, la corsa fu molto bella e combattuta con un certo A.Tiranno che fece da lepre per un paio di giri. Dopo , quelli che eravamo considerati favoriti cominciammo a fare …sul serio scattando ed allungando lasciandone ormai indietro una buona parte.Gli ultimi quattrocento metri furono uno spalla a spalla tra me e Gasparino ed all’arrivo in piazza Grande vinsi lo sprint superandolo di qualche metro. Festeggiato e sommerso dagli amici, non ebbi modo di incrociare lo sguardo di Nino, ma la sera, incontrandoci in piazza , con il suo solito e tipico sorriso a labbra chiuse mi esclamò ‘ ‘NGHIA GUARA’, SI IMPREVEDIBILI ! “gli risposi felice: “TU DICIVA CA’ PIRDIVATU !” Ma era contento lo stesso ed entrando al bar ha pagato il caffè per tutti. Ciao Nino !
Ricordando Nino Renda nel secondo anniversario della morte.(25 Gennaio 2013)

Nino è stato una persona che difficilmente si possa dimenticare ed Angelo,se ce ne fosse bisogno, ne dà testimonianza.Grazie
Mi associo al ricordo. Era un po’ che non avevo sue notizie.