Oltre i confini del mondo e dell’immaginazione,
come un gabbiano in volo,
getto lo sguardo dietro questo arroccato monte.
Il Sole lentamente declina all’orizzone ed arrossa ogni cosa;
il porto poco distante da me, ospita qualche esule barca ormeggiata:
par voler far guerra ai legacci del passato.
Piccole case di pescatori appoggiate le une sulle altre,
mettono a nudo la fragilità di una vita che vuole cambiare,
mutare il senso ad eventi sempre uguali e dolorosi.
Più in là, alberi in piazza dalle basse fronde,
non riescono a far silenzio a confidenze di anziani,
storie di tempi che passati.
Ognuno racconta a modo suo, memorie di giorni che furono,
di ragazzacci imprigionati in corpi invecchiati dagli anni e dal lavoro,
ma eternamente giovani nella volontà e nella fantasia.
Racconti di vita,
storie che non seguono le mode, né mutano nel tempo,
che non tengono conto di classi sociali, né di appartenenze politiche.
Il riflesso dei sogni miei, si tinge d’Amore,
in me che osservo muto nella favella, ma non nel cuore,
ove fioriscono strofe e rime baciate, che forse rapidamente dimenticherò…
Passeggiando fra i corsi solitari dell’anima mia,
senza indulgenza, noto imperfezioni di ciò che fu e non mi appartiene più,
e che mai e poi mai, ritornerò a passeggiar per quelle vie, con quelle compagnie.
Sul palcoscenico della vita ove non cala il sipario,
come un gabbiano in volo, tornerò a sperare,
risorgendo per assaporare nuove emozioni, pronto ad Amare!
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