In volo con la valigia – Racconto di Nino Pennino

Una giovane donna aveva un sogno, ma non nel cassetto come tante, bensì nella valigia, che aveva avuto in regalo al compimento dei suoi diciott’anni. Era una valigia gialla con cerchi neri, che si poteva trascinare bene, perché era fornita di quattro ruote. Se fosse stata in un bagagliaio di autobus oppure in qualsiasi altro posto l’avrebbe riconosciuta subito per via del suo insolito colore. Aveva ricevuto tanti regali. Collane e braccialetti d’oro. Non sapeva perché li guardava con sospetto. Forse perché aveva visto tante volte come si estraeva l’oro, procurando inquinamento nell’ambiente e malattie alle persone, che dovevano usare per forza maggiore il mercurio. Aveva ricevuto una bicicletta per adulti di un bel colore con un grande bagagliaio. A lei piaceva viaggiare. Finalmente poteva uscire in bicicletta con la valigia dal suo paesino e magari pernottare in un villaggio di montagna per respirare aria pura e guardare dall’alto come erano piccoli gli uomini. Poi si concentrò su tanta musica, che era la sua passione, perché la faceva estraniare dal mondo presente, che le sembrava tanto complicato. Tra tutti i regali scelse la musica e la valigia per appartarsi nella sua stanza, dove soleva spesso girare il mondo con la fantasia. Questa volta prese l’auricolare per ascoltare la musica, che aveva ricevuto in regalo. Ascoltando la musica i suoi occhi si posavano costantemente sulla valigia e vagava per sentieri sconosciuti come se volasse. Con la valigia si sentiva trasportata per mari e monti. Era davvero su quella valigia con quegli strani colori, vagando per i cieli estesi, in cui non c’erano confini. Era bello varcare i confini di tanti Stati senza essere sottoposto a controllo, senza mostrare il proprio passaporto. Non le sembrava vero, perché era abituata ad uscire sempre in compagnia con qualcuno e poi così lontana all’estero. Aveva avuto tante volte il desiderio di visitare le capitali più conosciute della terra. Adesso stava vivendo la favola della sua vita. Al ritorno da questo straordinario viaggio lo avrebbe raccontato a tutte le sue amiche per la curiosità di vedere le loro facce con le bocche aperte. Sicuramente avrebbero mostrato vivo interesse da una parte e d’altra parte avrebbero detto di avere inventato tutto dalla prima parola fino all’ultima. Intanto godeva del nuovo mondo, in cui viveva.
Volando si ricordava che i suoi genitori si erano espressi benevolmente sul regalo della valigia, perché le doveva servire a Palermo, dove sarebbe andata a studiare all’università. Se non era contenta da una padrona di casa con la valigia si poteva trasferire facilmente da un’altra.
Ora invece varcava e sorvolava i confini del mondo in piedi sulla valigia. Non aveva paura di cadere e guardava stupita luoghi mai conosciuti. “Possibile che non mi fossi mai accorta come era grande la terra?” Si chiedeva, ma perché. Era vero, che la televisione fosse come una finestra aperta sull’universo, ma la realtà era tutta diversa. Adesso non era seduta sprofondata come era solita fare su una poltrona davanti alla televisione, ma ammirava con entusiasmo la bellezza della natura, che sembrava incontaminata.
Quando incuriosita vide una folla in una piazza, che non conosceva, si soffermò sorridendo proprio su un gruppo di danza folcloristica. La valigia, che sapeva leggere i pensieri degli uomini, le propose di usare la sua stoffa come costume e di mettersi a danzare con loro fino a stancarsi. Nessuno della folla si accorse che una straniera si era intrufolata nella danza già iniziata. La giovane donna era felice di passare il suo tempo al suono di una musica folcloristica e di danzare con quel gruppo, che indossava costumi caratteristici tradizionali. Lei danzava così bene come non mai con un giovane danzatore tanto che in un certo momento ci fu un forte applauso per lei, che felice si allontanò dalla piazza non vista, seduta sulla valigia, riflettendo sulla passione della danza, che nutriva da tempo e che accomuna gli uomini in stretto contatto in segno di armonia e di pace. Era tanta felice che non le sembrava vero. Cosicché ebbe la voglia di raccontare tutto ai suoi genitori, appunto per questo voleva fortemente ritornare a casa. Ma il suo viaggio non era ancora terminato. Sorvolando posti mai visti fu disturbata da enormi frastuoni e rumori assordanti. Volle sapere che stesse succedendo in quella parte di mondo quando vide uomini in divise diverse, che si sparavano come se fossero animali. Protetta dalla valigia, che le donava anche la facoltà di parlare lingue diverse, cercò di convincere i soldati a buttare le armi per una politica di dialogo. Non riuscendo nel suo intento fu presa dal forte desiderio di essere a casa dai suoi genitori quando fu svegliata dal suo viaggio sulla valigia da un tocco alla porta. Aprì l’uscio e davanti a lei c’era un giovane sorridente, che assomigliava tanto al danzatore del gruppo folcloristico.

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