Buon compleanno, Cattolica Eraclea

Cattolica si sta spopolando: dal 2004 mille abitanti in meno


Vi proponiamo per l’occasione alcuni cenni storici tratti dal libro “Cattolica Eraclea ed il suo territorio ovvero dalla foce del fiume Platani al monte della Giudecca” dello scrittore cattolicese Giacomo Spoto.

La dimora degli Isfar (a sinistra) – l’attuale centro sociale

Sul finire del XVI secolo il re di Spagna, Filippo III, diede in concessione a Biagio Isfar et Corriles i feudi Alvano, Giudecca, Cannamela, Ingastone, Maniscalco, Piana e Vizzì a condizione di pagare all’arcivescovo di Palermo onze cento annue a decorrere dal 1612. Biagio, essendo avanti negli anni, affidò l’amministrazione dei feudi al figlio Francesco, che pensò di fondare tra dette terre un paese, essendo i casali pressochè deserti.

il centro sociale di via Collegio al posto del palazzo baronale degli Isfar

Con la “licentia populandi” del 24 maggio 1610 iniziò la fondazione de “La Cattolica” chiamata così in contrapposizione ai precedenti insediamenti urbani nel territorio di manifesta fede musulmana, essendo gli Isfar di salda fede cattolica. Da tenere, altresì, presente che il paese, come appare negli antichi testi, fu, originariamente chiamato “la Cattolica” e non “Cattolica”: l’articolo è venuto meno nel tempo.

Afferma il cattolicese Diego MIceli, nel suo citato manoscritto su Cattolica, che nel 1603 furono gettate le fondamenta di 4 chiese: Sant’Antonio abate, Nostra Signora delle Grazie, NOstra Signora della Pietà e Sant’Isidoro; e che la chiesa dello Spirito Santo (attuale chiesa del Rosario) fu fondata nel 1608, data in cui la popolazione di Cattolica contava circa 500 abitanti. Si deduce pertanto, in maniera certa, che parte dell’abitato preesistette alla fondazione ufficiale del paese sin dai primi del XVI secolo anche se sottoforma di villaggio o “fundo” feudale.

Francesco Isfar per costruire il paese scelse tra i feudi di sua proprietà quello denominato “Ingastone Monforte”, che comprendeva l’ex tenimento Platani, sia per la fertilità della terra, sia perchè trovavasi al centro rispetto agli altri feudi, esso comprendeva le seguenti località: Matese, Piano, Giuiuzza, Corsa, Zubbia, Salinella, Colle Rotondo, Sottosaia, Mulinello, Piano del Margio, Malacarne e Capo Principotto.
All’inizio sorsero due quartieri: uno verso est, che corrisponde all’odierno, quartiere della Mercede, e l’altro verso nord, che corrisponde all’incirca all’odierno quartiere della Madrice, prolungandosi entrambi fino alle attuali piazze.

Vennero a popolare il nuovo paese abitanti di Sant’Angelo Muxaro, di Montallegro, di Villafranca, di Caltabellotta, di Burgio, Calamonaci ed altri paesi viciniori, ai quali furono concessi terreni a censo, denaro per l’acquisto di sementi ed animali e privilegi vari.
Che i primi abitanti di Cattolica siano affluiti dai suddetti paesi si evince dagli atti di matrimonio dell’archivio della chiesa Madre di Cattolica. Ne citiamo uno:

” Addì 15 ottobre 1623 fu contratto matrimonio tra Marco, figlio del quondam Giuseppe e di Polonia Strazzeri della terra di Rafandali et abitatori di questa città, con Caterina, figlia del quondam Cola e della quondam Vita Liotta della terra di Villafranca et abitatori di questa città”.

Fu verso la fine del seicento che un certo Pietro La Gaipa con altri 111 raffadalesi si trasferì a Cattolica, dove formò il quartiere dei raffadalesi, tra via Roccazzo e via Fontanelle (oggi via Marconi), incrementando lo sviluppo del paese. Tale esodo ebbe origine da contrasti sorti tra i censurari raffadalesi ed il principe di Raffadali, Bartolomeo Montaperto Valguarnera.

Ecco un diagramma della consistenza demografica della popolazione di Cattolica dal 1608 al 1901

1608 abitanti 500
1612 abitanti 800
1623 abitanti 2642
1681 abitanti 4126
1714 abitanti 1527
1861 abitanti 6006
1871 abitanti 6381
1881 abitanti 6647
1901 abitanti 8092

Il centro abitato, nei primi anni di vita del paese, comprendeva: una piazza (oggi piazza Roma); il palazzo baronale (ex collegio di Maria) nella via Immondezzaio (oggi via Collegio), che andava dal Pizzo Piccolo al Pizzo Grande; la strada Longa (oggi Regina Margherita) che iniziava dalla chiesa di Sant’ Antonio Abate, allora Madrice (1608), attraversava la detta piazza e s’inoltrava fino al quartiere Pero di Giulio, immettendosi nella trazzera che portava a Raffadali. In seguito, verso il 1700, sorse la piazza Venezia (oggi piazza Umberto I) e solamente nel 1778 fu ultimato dal principe Giuseppe Bonanno il palazzo settecentesco sito nella piazza Umberto I.

Nei primi cinque anni di vita di Cattolica (1616) l’espansione urbanistica si sviluppò attorno alla piazza e al palazzo baronale. In quel periodo si hanno all’incirca i seguenti quartieri: Rafadalisi, Madre Chiesa, Magazzeno, Piazza, Fontana, Castello, Canale, Fondaco, Valle Calda,Stazzone, Mercè, Croce, Zuppardo, La Pirrera e Poira.

Nel 1714: abitanti 3527, case 886; esistevano i seguenti quartieri: S. Antonio, Mercè, S.Michele, Madre Chiesa, Rosario, S. Giovanni, Purgatorio, Madonna delle Grazie, S. Isidoro, Madonna della Pietà, S. Giuseppe, Madonna di Loreto, Canale, Fontanelle, S. Silvestro,, Rafadalisi, S. Croce,Conceria, Abbadia, SS. Sacramento, S.Nicolò, Madonna del Carmine.

(cenni storici tratti dal libro “Cattolica Eraclea ed il suo territorio ovvero dalla foce del fiume Platani al monte della Giudecca” dello scrittore cattolicese Giacomo Spoto)

(continua)

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