Scrive Carmela Ragusa a proposito dell’arresto di un giovane cattolicese trovato con hashish nelle mutande
Al di là di ogni semplice curiosita’ o di commiserazione per l’accaduto,cio’ che mi spinge ad esprimere il mio modesto pensiero e’ il commento di Osvaldo Sciascia “a fianco delle forze dell’ordine devono schierarsi i genitori che hanno figli piccoli, perchè prevenire è meglio che curare”. Condivido pienamente questo suggerimento perchè sono fermamente convinta che i figli hanno , necessariamente , bisogno di essre seguiti e aiutati a crescere. Premetto che non è un lavoro facile ma molto faticoso perchè oggi,nonostante il benessere o proprio per questo, il mestiere di genitore è diventato difficile. Sicuramente gli errori possono aiutare a crescere come ha detto affettuosamente Calogero( beddru me, fatti forti si sbaglia pi un sbagliari cchiu’),l’importante è non continuare a sbagliare.E li il compito di genitore diventa veramente ostico:bisogna stare all’erta per potere intervenire al momento opportuno. E per entrare nel merito della questione, dico subito che parlare di droga non dovrebbe procurare disagio. Purtroppo mi sembra di capire che l’argomento , pur destando molta preoccupazione , si preferisce non trattarlo.
E’ li l’errore perche’ meno se ne parla, peggio è. Cerchiamo un po’ tutti di far capire ai ragazzi che la droga provoca danni irreversibili, perchè non è vero che lo spinello non fa male: lo spinello brucia, la polvere bianca deteriora,per non parlare,poi, di tutte le altre porcherie sintetiche che distruggono le cellule nervose.E a che pro, poi, se non per andare ad accrescere l’enorme ricchezza di coloro che la mettono sul mercato? Perchè è chiaro che la droga non l’hanno inventata i ragazzini, ma quelle persone(persone?) senza scrupoli, senza amore, senza onore, senza dignita’, senza timore di DIO. E a costoro lancio una provocazione:- Cosa ne farete di tutti questi soldi , se un bel momento sopraggiunge un alieno di nome “cancro”?. Son sicura che anche voi, a quel punto,sarete impotenti e la ricchezza accumulata non vi aiutera’ certo:vi siete venduti l’anima e adesso vi si ruba il corpo.E sara’ la vostra fine…….Lucrare con la droga è un delitto, perche’ la droga uccide. Ricordatevelo, i soldi sono carta straccia e poi anche voi avete figli.-
Ai ragazzi dico semplicemente: non lasciatevi fregare dalla droga, perche’ vi distrugge il futuro. Non è vero che vi procura sensazioni bellissime, probabilmente vi anestetizza i freni inibitori e per alcuni minuti vi porta fuori dalla realta’. E quella sensazione di momentanea piacevolezza altro non è se non l’inizio della vostra rovina. La vita , nonostante le preoccupazioni che puo’ presentare, è bella e merita di essere vissuta nel migliore dei modi: divertitevi , andate a cinema , a ballare, a sciare, in vacanza, ma lasciate perdere questa dannata droga perchè procura soltanto guai.
La mia esperienza a Torino, dove mi sono formato “Uomo” mi a fatto conoscere, tanti aspetti della vita di un adolescente che cresce in una grande città, dove i rischi droga e delinquenza è nel quotidiano di ogni ragazzo e di conseguenza della famiglia.
Io ho avuto dei miei amici che a causa di questo, si sono rovinati l’esistenza, tra ospedali e comunità e angosce della famiglia che hanno combattuto fino alla loro vittoria, come se fosse la grande guerra.
Ma c’è stato chi non ce la fatta, come un mio amico conosciuto nell’oratorio,la sorte volle che questo amico molto caro conoscesse fuori dalle mura, dell’oratorio una compagnia di ragazzi di strada (anche io avevo fatto le stesse conoscenze ma io sono stato più fortunato), dopo averlo inserito all’uso della droga, dopo poco lo portarono a fare una rapina in una gioielleria.
La cattiva sorte e stata che essendo un bravo ragazzo, non potendo diventare un delinquente dal’oggi e domani, nel pieno di questa rapina “armata” un movimento brusco del gioielliere, lo porto per la paura a sparare.
Qui comincio il calvario di questo bravo ragazzo.
Probabilmente è la mia faccia tosta che mi permette di esprimere quello che penso, senza prendere molto in considerazione il fatto che quel che dico puo’ anche non piacere.Sono stata vicino ai giovani per circa 30 anni e il loro malessere mi fa sentire male.Percio’ ogni tanto dico la mia con la speranza che possa servire. Quando si sta troppo zitti si perde l’uso della parola e si diventa dipendenti: e non va proprio.Mi pemetto di dire in maniera affettuosa a tutti i genitori di porsi questo problema, perchè puo’ capitare a tutti.La societa’ è malata: affetta dal morbo di denaro;e per denaro si semina morte. I ragazzi, purtroppo, sono vittime. Mi fa piacere che qualcuno condivide il mio pensiero e mi piacerebbe che fossimo in tanti. Grazie a te,Nino, e una buona serata. Carmela Ragusa
Ammiro il coraggio della signora Ragusa. Usa parole giuste, che condivido e che non hanno bisogno di commento. Cari saluti. nino pennino