“29 DICEMBRE”, poesia di Angelo Guaragna
L’orologio della piazza, quello vero
stava battendo un altro mezzogiorno
il cielo azzurro divenne quasi nero
e il sole, lì, non fece più ritorno.
Erano i giorni della goliardia
pieni di tantissime attenzioni,,
eravamo ricchi di allegria
e di spensieratezza e di emozioni.
Me lo ricordo bene il tuo sorriso,
non di circostanza, ma di gioia,
come t’avessi liberato il viso
da un velo d’inquietudine e di noia.
Ah ! se quel canto avesse avuto voce
e contestato i tuoi tentennamenti;
quel fiume avrebbe avuto la sua foce
e quel mare, sconosciuto annegamenti:
(A.G.)
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