ANCORA SUL ” COMUNE NORMALE “
La volta scorsa, nell’augurare al nostro paese di diventare un “Comune normale”, non mi riferivo al suo numero di abitanti, ormai dimezzatosi rispetto a quello degli anni ”50 e ’60.
Il calo di popolazione, sia per Cattolica Eraclea, che per tanti comuni del Mezzogiorno è ormai fisiologico; si va a cercare lavoro fuori, e spesso anche all’estero, i giovani, quasi tutti in possesso di titoli di studio, giustamente, per poterli meglio utilizzare, si vedono quasi costretti a lasciare il paese.
Ma non è questo a rendere “anormale” il nostro comune: Bisogna abituarsi ai piccoli numeri, ad un ulteriore diminuzione di abitanti, magari rimpiazzata da qualche numerosa comunità straniera desiderosa di integrarsi per avere trovato, proprio qui da noi, da dove in tanti vanno via, le condizioni per migliorare la propria aspettativa di vita. Il nostro Comune sarà “Normale” solo quando i cittadini che continueranno ad abitarlo, saranno amministrati con saggezza, se le tasse comunali saranno fatte pagare nella maniera più giusta possibile, se ai loro occhi il paese appaia lindo, ordinato, senza buche, senza crolli, con una buona raccolta differenziata, ricco di verde pubblico, senza continua mancanza di illuminazione stradale e, se vedrà aiutare le famiglie più bisognose con continui aiuti materiali e morali: su questo terreno, non è più tempo di facili slogan, occorre fare sul serio: E secondo me, chi amministrerà in futuro, dovrà cominciare ad interessarsi alla creazione di qualche casa di riposo, o di qualche convitto per anziani, Con l’aumento dell’invecchiamento della propria popolazione, per Cattolica Eraclea, tra alcuni anni, questo sarà il problema più importante da affrontare, e, paradossalmente, la sua soluzione potrebbe rappresentare una piccola occasione per creare qualche posto di lavoro !
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