Cattolica: telefonate estorsive al consigliere Aquilino, indagano i carabinieri
“Tu e il sindaco Termine dovete farmi trovare 5000 euro in contanti dentro un cassonetto dei rifiuti vicino al municipio, altrimenti avrete problemi seri”.
Sarebbe grosso modo questo il contenuto di ben cinque telefonate estorsive e minatorie ricevute dall’ex sindaco e attuale consigliere comunale e capogruppo del Partito democratico, Nino Aquilino.
Il fatto, avvenuto martedì scorso, è stato immediatamente denunciato ai carabinieri della locale stazione, guidati dal maresciallo Liborio Riggi, che hanno avviato le indagini con il coordinamento della compagnia di Agrigento diretta dal capitano Giuseppe Asti.
Le telefonate, effettuate con un numero “privato”, potrebbero essere partite da un cellulare con l’opzione “anonimo” oppure da una cabina telefonica.
Oltre a vari insulti telefonici al consigliere Nino Aquilino che sono stati rivolti anche all’attuale sindaco Nicolò Termine, nelle conversazioni minatorie l’ignoto malvivente avrebbe anche minacciato danneggiamenti contro la villa in campagna dell’ex sindaco, tra l’altro già in passato più volte vittima di diversi atti intimidatori.
I militari dell’Arma sono stati in questi giorni impegnati in una serie di controlli anche di tipo tecnico di cui si attenderebbero adesso i risultati. Sulla vicenda, naturalmente, viene mantenuto da parte degli inquirenti il massimo riserbo. L’inchiesta però potrebbe giungere a una svolta nei prossimi giorni se non nelle prossime ore con l’individuazione del presunto autore della tentata estorsione e delle minacce ai danni di Aquilino.
“Sono tranquillo e sereno, come sempre – dice Aquilino – ho denunciato i fatti ai carabinieri, tutto pensavo tranne che rispondere a richieste d’estorsione o farmi intimidire da minacce telefoniche. Purtroppo in queste piccole realtà chi fa politica e ha ricoperto incarichi importanti deve stare sempre sul chi va là e questo è certamente un fatto preoccupante”.
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