Cattolica: ‘Irpef per evitare il dissesto finanziario’, precisazioni del sindaco
“L’introduzione dell’addizionale Irpef non è un capriccio dell’Amministrazione comunale ma una necessità per evitare il dissesto finanziario del Comune dopo i tagli dei trasferimenti agli Enti locali messi in atto dal Governo Monti nell’ambito della cosiddetta spending review.
E’ una decisione dolorosa che purtroppo dobbiamo prendere e di cui ci assumiamo le responsabilità”.Lo afferma il sindaco di Cattolica Eraclea, Nicolò Termine, a margine di un incontro con consiglieri di maggioranza, opposizione e rappresentanti della società civile del movimento “Cattolica Eraclea libera” convocati per discutere del bilancio comunale.
“Con l’incasso dell’addizionale Irpef – prosegue il sindaco – faremo fronte a una parte del buco di bilancio provocato da circa 450 mila di tagli dei trasferimenti di fondi. Un’altra parte dei fondi necessari saranno recuperati con l’incasso delle misure compensazione spettante al Comune per l’impianto eolico di Moncada Energy, sperando che vada bene anche la risoluzione del contenzioso con l’Enel Sole e avvieremo anche una vertenza con l’Italkali per la vecchia miniera di salgemma. Cercheremo di recuperare quanto più possibile dalle risorse che abbiamo e continueremo a tagliare anche i costi della politica per proiettare Cattolica verso un futuro migliore. Purtroppo per quest’anno dovremo fare ricorso all’addizionale Irpef ma solo per chi ha un reddito al di sopra di 10000 euro, quindi non pagheranno gran parte dei pensionati e famiglie bisognose. Apprezzo le posizioni ragionevoli espresse durante l’incontro da me convocato sia dal capogruppo della minoranza, Orietta Amato, che alcuni rappresentanti di ‘Cattolica libera’”.
COSA STRANA O RISPETTO DELLA FUNZIONE di Sindaco informare i cittadini se si chiede loro un “risparmio forzoso” di circa TRE EURO AL GIORNO da versare nelle casse comunali?
ACCADE anche in Italia che un sindaco, preoccupato della crisi economica delle famiglie, dovendo applicare “SOLO PER UN ANNO” l’addizionale comunale IRPEF, abbia informato i cittadini e reso pubblici i dati secondo questo schema:
**DATI: cittadini che dichiarano un reddito lordo superiore a 28.000 euro sono stati n° _____ lavoratori dipendenti; n° _____ pensionati; n° _____ lavoratori autonomi; n° _____ imprese.
**ANCORA: in particolare, a superare i 55.000 euro di reddito, sono stati n° _____ lavoratori dipendenti; n° _____ lavoratori autonomi; n° _____ pensionati; n° _____ imprese.
**ANCORA: la massa contribuente si colloca sotto i 28.000 euro di reddito dichiarato: n° _____ lavoratori dipendenti; n° _____ pensionati; n° _____ imprese; n° _____ lavoratori autonomi.
**ANCORA: di questi ultimi, la quota maggiore si colloca sotto la soglia dei 15.000 euro: n° _____ lavoratori dipendenti; n° _____ pensionati; n° _____ imprese; n° _____ lavoratori autonomi.
P.S.: da noi non è successo di essere informati, né prima né dopo. Però, anche se i cittadini non capiscono molto di tasse e tributi, si può dire che “c’è qualcosa che non va” e possiamo parlare di “un’ingiustizia” perché l’Amministrazione non ha tenuto conto delle famiglie con difficoltà economiche che dovranno fronteggiare un ulteriore aumento delle tasse. In questo modo, una nostra famiglia media, solo per TARSU e questo balzello comunale aggiunto, che non è “una tantum”, viene costretta a mettere da parte 3 Euro al giorno, compresi le domeniche e i festivi, oltre ai 3 euro che già dobbiamo allo Stato Montiano. ……. Vi sembra poco?
P.S. 2: Per noi, invece, scongiurare il dissesto finanziario significa principalmente non gravare di nuove tasse le famiglie e solo in via subordinata mantenere le cariche e le spese maggiori del comune.
P.S. : apprezzo i motivi e le argomentazioni degli intervenuti tutti, specialmente quelli di Daniela e Alberto.
Anche in passato e per un solo anno, come “balzello” allo scopo di reperire circa 80.000.000 delle vecchie lire, è stata applicata – con grande affanno in c.c. – da parte dell’Amministrazione l’addizionale comunale IRPEF in misura dello 0,2 per cento sui redditi più alti a quelli minimi di pensione. ….Voglia chiarire il Signor Sindaco l’entità dell’aumento percentuale e se lo stesso si rappresenta necessario anche per gli anni a venire. I chiarimenti servono ai cittadini, ai consiglieri e (diciamo) ai partiti per affrontare il tema che ricorre nel “dibattito politico” in paese da più anni del dissesto finanziario di bilancio. ….. Il tirare a campare può sottintendere l’indicibile e non depone a favore del rapporto di fiducia necessario tra P.A. e cittadini. Tanto è il minimo di informazione che si deve, specialmente nell’ottica della crisi economica pesante che ha messo in difficoltà (se non in ginocchio) anche quelle famiglie con reddito oltre la soglia minima, prospetta solo “un Futuro Pessimo” ai nostri giovani e minaccia la stessa tenuta democratica del Paese.
P.S. : senza alcun risultato ho cercato le notizie sul sito del comune e nelle note e nei comunicati sul web. Qualora distratto, chiedo scusa.
mi scusi signor Sindaco, non sarebbe meglio cercare prima di “recuperare quanto più possibile dalle risorse che il Comune ha e tagliare anche i costi della politica” e poi pensare di tartassare i cittadini con nuove tasse per “proiettare Cattolica verso un futuro migliore”? Peraltro non trovo giusto questo metodo impositivo che costringerà a pagare solo coloro che hanno un reddito superiore ai 10 mila euro. Non pensa che saranno costretti a pagare sempre i soliti impiegati pubblici e che i soliti evasori che magari guadagnano di più e risultano NULLATENENTI la faranno franca? è sicuro che chi dichiara meno di 10 mila euro sta messo peggio di chi essendo impiegato pubblico ne dichiara effettivamente di più? se proprio si deve pagare dobbiamo farlo tutti secondo il principio di proporzionalità previsto dalla Costituzione!!! come diceva il grande Totò: qui nessuno è fesso!
Caro sindaco dopo aver letto la tua nota su comunicalo.it e prima di qualunque provvedimento, ti invito attraverso l’operato del’amministrazione a tenere conto con molta attenzione dell’intendimento del governo Monti nel decreto SALVA ITALIA, il tanto citato taglio di 450mila euro, se corrisponde a vero, detto nelle piazze, è il frutto di un programma di tagli che ogni Comune proporzionalmente ha subito, Questo vale per qualunque ente, regione, enti locali e province i quali sono vincolati a tagli del 20%, riducendo tutte le spese, compreso vari adeguamenti sul personale. Alla regione Siciliana, in tutti gli uffici CENTRALI E PERIFERICI,è in atto tale disposizione, tutto il personale e l’intera macchina amministrativa sa di dover subire un drastico ridimensionamento, in parte già in atto con I costi della luce, telefoniche ed altro della spesa corrente, compreso gli affitti. Anche i comuni sono costretti ad attenersi agli obblighi, pena ad esempio l’impossibilità a ridefinire piante organiche, dare seguito ad eventuali assunzioni,se non dopo il riordino dell’intero apparato amministrativo.Tutta la spesa pubbilca gestionale deve essere sotto rigoroso controllo, cosi come le spese dei servizi.
Inoltre devi tenere conto che già il cosidetto PATTO DI STABILITA’ per la regione Sicilia non è stato mantenuto, è notizia di 3 giorni fa l’accreditamento di 900milioni di euro alla Regione, che a sua volta parte di essi saranno destinati ai Comuni:
Da qui parte ogni iniziativa atta ad evitare il dissesto, sempre paventato e che forse è destinato a diventare realtà, per altri motivi, non per il taglio delle somme erogate dallo STATO, ne per l’eventuale Non applicazione dell’addizionale irpef.
Il dissesto finanziario può accadere soltanto nel caso in cui non si applicano i contenuti del decreto Salva ITALIA , la cosidetta spendew reviev ma addirittura aumentando le spese nel bilancio Comunale, con conseguente aumento di tasse e tributi per sopperire le spese.
Si è detto sempre dei sindaci precedenti “ha trovato un momento brutto” , ma il tuo lo è veramente, molto di più dei precedenti, la crisi è gravissima, tanti nostri concittadini hanno già lasciato il paese, altri non lo fanno perchè sperano ancora di farcela, tu sei parte della loro speranza, speriamo che tu abbia capacità di intuizione amministrativa, molto superiore alla media. ..AUGURI… CON STIMA ..CARO NICOLA…. BUON LAVORO
La cosa ancor più triste, a mio avviso, è che in passato quando non si era favorevoli ci si alzava dalle sedie per protesta; questa pratica è diventata demodè? Tutti son contro questa Irpef, manca solo che arrivi un comunicato dove lo stesso Sindaco smentisca: 🙂 “Scusate concittadini che tanto avete avuto fiducia in mè: io l’Irpef non la voglio!” A questo punto un popolo desideroso di cambiamento dovrebbe abbandonare questi pc, andare in piazza e dire: Noi vogliamo il dissesto! Entrando in dissesto, magari, saremo costretti a far bene i conti e finalmente capiremo tutti questi “buchi” chi li ha causati!
Dopo aver letto questa ennesima precisazione di ogni “gruppo” che era presente al consiglio, mi viene da sorridere…..ma è un sorriso pieno di amarezza, tanta amarezza!!!!!
E sapete perchè? Nessuno, dico nessuno, è d’accordo con l’aumento delle tasse, ma è possibile che non si riesca a trovare il modo di accorciare queste spese dispendiose ed inutili che sostiene il Comune?
Dopo le elezioni vi siete mai seduti in una “tavola rotonda” così da potervi guardare negli OCCHI E DIRE:” HANNO AVUTO FIDUCIA IN NOI E ADESSO NOI FAREMO DEL NOSTRO MEGLIO PER FAR RISORGERE CATTOLICA!!!”.
Vorrei dilungarmi, ma penso che non servirebbe a niente, ripeterei solo quello che già da tempo si dice.
Se non cambiamo la nostra cultura e il modo di “fare politica”, non usciremo mai da questo tunnel.