La spiata o “lu spiuni” in uno stato di diritto
La “Spiata”: adesso con la nuova manovra dovranno essere i sindaci a rendere note, urbi Et orbi, le dichiarazioni dei redditi dei cittadini… Mi spiego: lo stato dice al cittadino ” io non credo alla tua dichiarazione dei redditi, e non ci credo perchè, non avendo approntato gli strumenti idonei, io lascio larghissimo spazio all’evasione; perciò Ti faro spiare dai Tuoi conoscenti invidiosi, dai vicini di casa malevoli… Perché no? Dai tuoi nemici piu rancoros: l’odio è sempre un’arma formidabile”. E dopo che ti avrò incastrato sulla base di denunce oblique, ti costringerò a pagare quanto dovevi al fisco… Credo sia una “meravigliosa concordia ideale, in un Paese così litigioso come il nostro!”. In barba allo stato di diritto, adesso la spiata rischia di diventare un diritto… Credo che in uno stato di diritto piuttosto che la “spiata” debba passare una chiara definizione dei diritti e dei doveri del cittadino, che sono tutti uguali di fronte alla legge. Se non vale questo postulato dell’uguaglianza di tutti di fronte alla legge (mi associo a quel “pazzo” di kant), lo stato non può essere definito razionale, e i suoi cittadini non vengono trattati come esseri dotati di ragione, bensì come animali… Lasciatemelo dire: la spiata o “lu spiuni”, è la faccia negativa dello stato di diritto, presupposto, quest’ultimo, essenziale dello stato liberale. In ultimo credo che, l’intimidazione dei singoli, così come la denuncia clandestina, il ricatto (basato sulla “spiata”) sono assolutamente incompatibili con lo stato di diritto, e quindi anche con lo stato liberale.
Per approfondimento:
Kant riteneva che lo stato non è razionale se non vale il postulato di uguaglianza di fronte ad esso
Grato per attenzione
Cordialmente
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