Diossina, anche l’Italia a rischio?
Continua l’allarme diossina in Germania con la notizia del prossimo abbattimento di 140 maiali a cui è stato riscontrato un tasso di diossina superiore al 50% rispetto ai limiti consentiti per legge. I capi provengono tutti da uno stesso allevamento che aveva comprato i grassi animali contaminati dalla società Harles und Jentzsch.
Gli inquirenti stanno cercando di capire attualmente dove siano stati esportati i capi contaminati di quest’azienda agricola che aveva iniziato ad utilizzare i mangimi alla diossina dal 25 novembre e ha continuato fino al 29 dicembre. L’Italia – ha avvertito ieri in un comunicato la Coldiretti – è un forte importatore di maiali dalla Germania, soprattutto per quanto riguarda la produzione di prosciutti e l’unico modo per difendersi è quindi quello di rivolgersi a prodotti a denominazione e a filiera garantita, mentre la Cia chiede un maggior rigore nei controlli alle frontiere.
“Ma nel frattempo – si chiede Paolo Massobrio nel suo editoriale su Avvenire, pubblicato nello spazio la Mia Opinione su Club di Papillon – perché si fa ancora melina sulle legge dell’etichettatura? Perché ancora una volta si vuole nascondere la tracciabilità delle materie prime?”.
via Club di Papillon
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