MAFIA. Blitz Minoa: scarcerati Amoddeo e Manno, attesa la decisione per Tutino
Sono tornati in libertà ieri pomeriggio due degli indagati finiti in manette nell’operazione antimafia “Minoa”.
Il tribunale della libertà di Palermo, accogliendo i ricorsi presentati dagli avvocati Valeria e Ignazio Martorana, ha annullato, per insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Andrea Amoddeo, ristoratore di 45 anni, e Francesco Manno, dipendente comunale di 46 anni, finiti in manette il 27 novembre scorso insieme a Domenico Terrasi, 67 anni, pensionato, il figlio Giuseppe Terrasi, 38 anni, operaio, gli imprenditori Paolo Miccichè, 35 anni, Gaspare Tutino, 39 anni, tutti di Cattolica Eraclea; Damiano Marrella, 59 anni, macellaio di Montallegro e Marco Vinti, 37 anni, imprenditore di Ribera. I primi sette sono accusati di associazione mafiosa mentre Vinti, che difeso dagli avvocati Vincenza e Nino Gaziano è stato già scarcerato, dovrà rispondere di concorso esterno. Tutte rigettate le altre istanze di scarcerazione, i giudici del riesame dovranno decidere solo sulla richiesta di scarcerazione dell’imprenditore Gaspare Tutino già discussa dagli avvocati Santo Lucia e Pietro Piro.
Significativa, almeno per gli avvocati Martorana e Quattrocchi, la riforma parziale dell’ordine di carcerazione mosse a Domenico Terrasi a carico del quale, secondo i giudici del riesame, sarebbero insussistenti i gravi indizi di colpevolezza sull’accusa di essere il capo dell’organizzazione mafiosa e sarebbero insussistenti i gravi indizi anche in ordine alla presunta estorsione a carico di un imprenditore.
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